“L’area dove sorge il grezzo di palazzo Gavioli – spiega l’associazione di cultura politica -, accanto al Kursaal, prima del Piano Regolatore adottato nel 1994 non era edificabile, in quanto il PRG negli anni ’70 l’aveva destinata a verde. Dopo 10 anni un’area vincolata a verde va espropriata dal Comune pagando il proprietario, altrimenti il vincolo non può essere riproposto. Perciò nel nuovo PRG, adottato e controdedotto nel 1994 dall’amministrazione di sinistra, mancando le risorse finanziarie per procedere all’esproprio, fu fatta la scelta di rendere edificabile l’area fissando però nelle Norme Tecniche di Attuazione delle distanze che avrebbero fatto realizzare ben poco e senza impatto sul Kursaal. Questo in attesa di tempi migliori per le casse comunali.
Il PRG completò l’iter nel 1998, quando era in carica l’amministrazione di centro-destra guidata dal Dottor Cameli, e fu confermata tale scelta. Per ben 10 anni nessun imprenditore ha acquistato quell’area così centrale proprio perché ben poco avrebbero potuto realizzare rispettando le Norme Tecniche del Piano Regolatore. Sennonché nel 2008 fu rilasciato al nuovo proprietario dell’area un Permesso di costruire per un palazzo altamente impattante accanto al bene culturale Kursaal, in un’area tutelata sotto il profilo paesaggistico.
Il Cittadino Governante prima che si iniziasse a costruire fece presente in consiglio comunale, nel 2009, che quel progetto era stato rilasciato in violazione delle norme sulle distanze e sull’allineamento degli edifici: palazzo Gavioli si sarebbe dovuto realizzare a 17 metri circa dal Kursaal e, quantomeno, allineato ad esso sul fronte prospiciente il lungomare. Dal nostro gruppo consiliare fu chiesta la revoca in autotutela del Permesso di costruire. Ci fu risposto che era tutto in regola. Ma evidentemente non era vero perché subito dopo intervenne la magistratura prima con la sospensione dei lavori poi con il sequestro del cantiere e successivamente con la confisca. Iniziò il processo penale e nei primi due gradi è stato acclarato l’abuso edilizio e accertato l’abuso di ufficio. Nel frattempo, nel 2013, furono ridotte dall’amministrazione Mastromauro le distanze tra gli edifici da 17 a 10 metri.
Nel 2019 si insedia l’amministrazione Costantini che nel 2022 apporta ulteriori modifiche alle norme del PRG rendendo possibile persino l’edificazione fuori dall’allineamento col Kursaal.
Contro le modifiche del 2013 (sulle distanze) e del 2022 (sull’allineamento il nostro gruppo consiliare ha presentato Osservazioni nel 2021 per ripristinare le precedenti norme, quelle violate, che sono state alla base della lunga vicenda giudiziaria. In consiglio comunale, però, sono state bocciate dalla maggioranza di centro-destra. Queste nuove norme, quelle cioè approvate nel 2013 e nel 2022, sembrano favorire la realizzazione di un edificio che sfregerebbe il Kursaal ed il lungomare monumentale. Intanto nel 2021 la Cassazione ha pronunciato l’assoluzione per prescrizione (ossia esclusivamente per decorso del tempo) cosa che di fatto ha confermato l’assenza di elementi sufficienti per prosciogliere gli imputati dalle accuse mosse dalla Procura di Teramo. In questi giorni è giunta la revoca della confisca dell’immobile. Attendiamo di conoscere le motivazioni della sentenza. Quello che vorremmo far notare intanto è questo: la vicenda giudiziaria non si è conclusa con l’assoluzione degli imputati per non aver commesso i reati bensì con la sopraggiunta prescrizione dei reati.
Praticamente con le attuali norme urbanistiche volute prima dall’amministrazione Mastromauro (nel 2013) e poi dall’amministrazione Costantini (nel 2022) – a processo penale in corso! – un palazzo simile al grezzo che attualmente sfregia il Kursaal ed il lungomare monumentale potrebbe essere realizzato! L’amara riflessione è che quando in municipio l’urbanistica – che è una materia complessa e va maneggiata con competenza – non si occupa della difesa degli interessi generali, dei beni culturali e dei beni comuni ma aderisce alle richieste dei poteri forti, la speculazione edilizia purtroppo vince.
Speriamo i cittadini riflettano sugli elementi che abbiamo fornito per far comprendere questa brutta vicenda e speriamo che si affermi una nuova cultura politica nella nostra città”, conclude Il Cittadino Governante.