Il Paese sta vivendo ormai da tempo prolungato una profonda crisi sanitaria, economica, occupazionale, sociale e perfino democratica. La pandemia da covid 19, dapprima, la guerra, poi, hanno innescato un processo rapidissimo di allargamento inquietante delle diseguaglianze.
In questo scenario, trova sempre più spazio e potere la destra estrema di Fratelli d’Italia, che sta provando a scardinare l’Unità nazionale, attraverso il progetto di autonomia differenziata (le cui ricadute devastanti colpiranno le regioni del sud e l’Abruzzo), ed a stravolgere l’architettura istituzionale del Paese, con la scellerata “riforma”in senso presidenzialista della Costituzione.
L’effetto sarà una insopportabile compressione dei diritti civili e sociali.
Si pone con urgenza la necessità di costruire un argine a questa deriva, costituito dalle forze del progressismo e dell’ecologismo che condividono un comune patrimonio di valori e la medesima preoccupazione di difendere la Costituzione e la platea dei diritti in essa sanciti.
Giulianova costituisce l’esempio più calzante di questa progressiva ed inquietante deriva.
Un candidato sindaco, travestito da civico, ha carpito in maniera fraudolenta i voti dei cittadini con una proposta di governo della città che faceva fondamento sulla distanza dalla politica e dai partiti.
Un pragmatismo neutrale proposto come formula salvifica, che ha consentito a tal candidato sindaco civico di vincere le elezioni per un pugno di voti.
Di vincere, come ha dimostrato dopo poco tempo, consumando il terribile, vomitevole inganno sulla buona fede dei cittadini.
Subito dopo l’insediamento in Palazzo di città, il civico cinico si è tolto la maschera ed ha svelato la sua vera natura di uomo della destra più radicale.
Emerge con inquietante evidenza dalla sua attività di “governo” e dalla sua giunta tutto l’armamentario della destra populista:
- propaganda come fumo negli occhi;
- asservimento dell’azione amministrativa agli interessi di specifiche categorie;
- consumazione disinvolta di conflitti di interesse.
La vicenda di Giulianova, tuttavia, consegna un insegnamento decisivo:
- il civismo non esiste! E’ banalmente l’espediente fraudolento utilizzato con maggiore frequenza dalla destra populista.
- Il pragmatismo neutrale è un ossimoro! E’ l’esercizio retorico di chi intende il governo della cosa pubblica in una logica machista e spregiudicata.
- L’intera e composita area del progressismo e dell’ecologismo giuliese deve ricomporsi e trovare le ragioni di un condiviso impegno per la città.
Per queste ragioni, NOS-NOI considera non più rinviabile la decisione di avviare un confronto fra tutte le forze progressiste ed ambientaliste della città, con le associazioni, con i singoli cittadini, tutti accomunati dal medesimo desiderio di impegnarsi per restituire la nostra amata Giulianova alle condizioni di normalità democratica e di buon governo che merita e sottrarla dalle voraci mani di una destra estrema, affarista e affossatrice dei beni comuni.
NOS-NOI si farà promotrice nei prossimi giorni di una serie di consultazioni finalizzate alla creazione di un luogo di confronto e discussione che affronti il tema del futuro della città.
( Riccardo Salvatore )