Dimessosi dalla carica di sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro inizia a mettere in cantiere quelli che saranno gli argomenti della sua campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del prossimo mese di luglio.
L’ex primo cittadino giuliese, le cui dimissioni effettive il prossimo 26 ottobre, è tornato ad affrontare il tema della sanità. Perché secondo Mastromauro il piano di riordino delle strutture complesse penalizzerebbe Giulianova, unico ospedale della costa teramana e in posizione strategica.
“Si abbatte quindi su un’area densamente popolata”, sostiene il sindaco dimissionario, “che d’estate aumenta esponenzialmente il numero di residenti grazie agli ingenti flussi che rendono proprio la nostra costa il massimo comparto turistico in Abruzzo. Una visione che è anche poco definire miope, certamente irrazionale se non addirittura scellerata. Che fine ha fatto la nostra proposta votata dal consiglio comunale al Kursaal il 7 febbraio 2017 che prevedeva 2 ospedali di primo livello in Provincia di Teramo, con la possibilità per Teramo di avere anche i reparti del 2° livello in sinergia con L’Aquila?”.
Mastromauro ha ricordato che l’allora Governatore Luciano D’Alfonso aveva solennemente e pubblicamente siglato un patto di lealtà con le comunità della fascia costiera teramana, garantendo il suo impegno in questa direzione.
“Oggi, quindi, chiedo che quell’impegno venga onorato”, conclude l’ex primo cittadino giuliese, “E lo chiedo al governatore facente funzioni Giovanni Lolli con l’esortazione a non portare avanti un provvedimento che andrebbe a penalizzare oltremodo il nostro territorio. Ritengo che il piano di riordino sanitario”, conclude Mastromauro, “potrà essere operativo solo se il provvedimento sarà integrato con la nostra proposta di riordino della rete ospedaliera nella provincia di Teramo, discusso proprio quel famoso 7 febbraio dello scorso anno”.
La sensazione che si avverte però è che Giulianova non avrà mai l’ospedale di primo livello.