“La Costituzione italiana – spiegano – riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto fondamentale. Così recita il I° comma dell’articolo 32, ad esso interamente dedicato: ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti’. La Corte costituzionale, con un orientamento giurisprudenziale costante ed omogeneo, ha più volte affermato che il diritto alla salute, per la sua natura di diritto fondamentale dell’individuo, non può essere compresso né disatteso dai decisori politici. Ogni scelta politica che aggredisce il diritto alla salute, così come definito dai padri costituenti, entra in contrasto con la Costituzione e va combattuto con ogni strumento che la carta costituzionale fornisce”.
“Il declassamento dell’Ospedale di Giulianova – precisano – si colloca all’interno di un piano ospedaliero regionale che pone come obiettivo dichiarato l’impoverimento complessivo del sistema sanitario pubblico della provincia di Teramo. Ne sono una esplicita dimostrazione, da un lato, la circostanza che la ASL di Teramo ha decine di milioni in meno di trasferimenti regionali rispetto alle altre ASL della Regione Abruzzo; dall’altro lato, il fatto che la medesima ASL di Teramo ha 160 posti letto in meno rispetto a quelli previsti dagli standard ospedalieri in base al numero di abitanti. L’obiettivo è evidente: indebolire la sanità pubblica per aprire la strada ad insediamenti privati in un territorio, quello della provincia di Teramo, ancora indenne da presenze invasive di strutture sanitarie private. Le finalità strumentali delle scelte della maggioranza di destra che governa la Regione Abruzzo assumono una evidenza ancora più marcata se si incrocia il dato dell’impoverimento perseguito della sanità pubblica provinciale, con le previsioni del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Enormi risorse finanziarie dovranno essere utilizzate per la creazione di presidi sanitari da organizzare sui territori. L’inerzia delle strutture pubbliche, la loro inadeguatezza consentiranno un vero e proprio assalto alla diligenza che foraggerà con considerevoli risorse pubbliche le strutture sanitarie private. Per queste ragioni, la battaglia per la valorizzazione dell’ospedale di Giulianova è una battaglia per la difesa della sanità pubblica, per l’affermazione del diritto alla salute come diritto fondamentale dell’individuo. Una battaglia di comunità, che deve vedere coinvolti tutti i cittadini, portatori di tale inviolabile diritto, deve vedere la partecipazione ed il coinvolgimento di tutte le forze politiche che hanno a cuore le sorti della sanità pubblica, perché essa non venga degradata ad istanza secondaria e subalterna alle imprese private che generano profitti sul dolore della gente; deve poter contare sul protagonismo delle organizzazioni sindacali, che sono chiamate a tutelare e difendere i diritti e le aspettative dei cittadini e dei lavoratori della sanità”.
“Il declassamento dell’Ospedale di Giulianova è dunque il primo passo di un processo che avrà come esito finale l’umiliazione della sanità pubblica per favorire insediamenti sempre più diffusi di strutture private. Contro questo disegno di violazione sistematica dei fondamentali diritti dei cittadini e dei principi costituzionali si pone la manifestazione del 2 ottobre prossimo a Giulianova. Tutti in piazza per l’ospedale di Giulianova e per una sanità pubblica valorizzata, potenziata, efficiente e vicina ai cittadini!”, concludono.