Giulianova. Il 24 aprile un gruppo di giovani giuliesi ha deciso di liberare il porto dai rifiuti.
“Perché l’inquinamento fa schifo. Perché è quanto di più tossico il mondo si sta trovando a combattere. Perché senza, rappresenterebbe una dimensione sociale accogliente. Perché lo è in ogni caso. Al porto ci sentiamo tutti pescatori e nessun pescatore lascerebbe mai affogare un uomo. Quei ragazzi non si erano incontrati in nome di un simbolo partitico, bensì del fondamento su cui dovrebbero muovere tutti gli interessi politici: l’umanità. E, si sa dalle elementari, è una – bianca, nera, caffè, caffellatte, cappuccino, limonata. E’ in nome di questa umanità tollerante che la propaganda di Matteo Salvini non è benvenuta. La stessa, per gli smemorati, ci ha emarginati come cittadini d’Abruzzo. Per la Lega siamo stati, fino all’altro ieri ‘parte del Paese che non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud’ (Mario Borghezio)”.
Il gruppo, ‘La Giulianova Umana’, cita Ennio Flaiano: “…Tra i dati positivi della mia eredità abruzzese metto anche la tolleranza, la pietà cristiana (nelle campagne un uomo è ancora ‘nu cristiane’), – la benevolenza dell’umore, la semplicità, la franchezza nelle amicizie; e cioè quel sempre fermarmi alla prima impressione e non cambiare poi il giudizio sulle persone, accettandole come sono, riconoscendo i loro difetti come miei, anzi nei loro difetti i miei. Quel senso ospitale che è in noi, un po’ dovuto alla conformazione di una terra isolata, diciamo addirittura un’isola”.
“Noi rifiutiamo chi condanna la solidarietà. Noi rifiutiamo chi condanna il diverso, giacché tutto è diverso. Noi rifiutiamo la mancanza di cultura, figlia dell’esclusione del diverso, a Giulianova in Abruzzo e nel mondo. Noi rifiutiamo chi rinnega il 25 Aprile. Noi rifiutiamo chi arriva a chiedere voti ignorando tutte queste problematiche”, conclude La Giulianova Umana