Giulianova, ex Sadam: la storia infinita di una rigenerazione urbana. L’intervento

Dopo anni è tornato d’attualità il tema del Piano di recupero dell’ex SADAM, la cui proprietà ha presentato una richiesta di variante parziale al progetto già approvato nel 2010 in Consiglio Comunale.

 

Ci sono state alcune prese di posizione e richieste di discussione pubblica.

Siamo, ovviamente, favorevoli agli strumenti dell’urbanistica partecipata, specialmente quando si tratta di scelte su grandi aree da cui può dipendere la qualità urbana cittadina, tuttavia va detto che la riflessione ed il dibattito su questa rilevante area del centro cittadino sono iniziati parecchi anni fa e di essi occorre tener conto in questo giusto ritorno di attenzione.

 

Il destino urbanistico dell’ex SADAM è stato segnato nel 2010 quando si stravolse, con una variante specifica, l’indirizzo urbanistico del PRG del ’94 divenuto operativo nel ’98. Quel PRG prevedeva il recupero e la riqualificazione di tutta l’area industriale dismessa e la realizzazione di un parco pubblico sull’area del cosiddetto “cannocchiale verde” (tra il lungomare e via Trieste) con un indirizzo progettuale di alta qualità urbana, fortemente equo, in grado di incentivare i proprietari e nel contempo di tutelare gli interessi generali di Giulianova.

L’approvazione in Consiglio Comunale di quel Piano di Recupero (in attuazione del PRUSST approvato dalla Giunta Cameli nel 2001), in variante al PRG, fu voluta dalla maggioranza del Mastromauro 1, fu appoggiata da alcuni esponenti della minoranza e vide la sola opposizione del Cittadino Governante che aveva già presentato un’Osservazione nel 2008 quando ancora non era presente in Consiglio Comunale, e che prima della deliberazione consiliare di approvazione si impegnò, in Consiglio Comunale ed in città in una forte battaglia civile a favore degli interessi generali e per l’urbanistica partecipata.

Tra le varie iniziative promosse dal Cittadino Governante fu significativa, per la grande partecipazione, la raccolta di oltre 3000 firme a difesa del parco sul “cannocchiale verde” consegnata in Comune al termine di un corteo ma ignorata dall’Amministrazione comunale.

I contenuti della variante voluta dalla Giunta Mastromauro e approvati dalla sua maggioranza in Consiglio Comunale nel 2010 sono sintetizzati in un nostro comunicato dell’epoca.

Torniamo all’oggi. Intanto prendiamo atto con soddisfazione che il grattacielo di 50 metri (da noi fortemente contrastato per il grave impatto sulla vista del Gran Sasso dalla passeggiata del molo sud non sarà più realizzato, perché evidentemente nemmeno il mercato edilizio lo considera appetibile. Poi sugli altri contenuti della variante parziale richiesta dalla proprietà riteniamo senz’altro necessari i passaggi in Commissione urbanistica ed in Consiglio per valutare, documentazione alla mano, se si tratta veramente di modifiche migliorative per gli interessi generali.

Auspichiamo, altresì, che questo specifico tema venga trattato con gli strumenti dell’urbanistica partecipata, come richiesto dai Comitati di quartiere, anche per valutare se, nonostante tutto, possano ancora essere individuate le strade per l’ottenimento del grande parco urbano sull’area del “cannocchiale verde” che accrescerebbe di molto la vivibilità e la qualità turistica di Giulianova.

Il Cittadino Governante

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