Giulianova. Nel pomeriggio di sabato 23 novembre presso la Sala Buozzi di Giulianova Paese si è svolta l’assemblea plenaria provinciale dell’ANPI, fase conclusiva di una serie di iniziative svolte in precedenza su tutto il territorio provinciale, con all’ordine del giorno riflessioni sul ruolo dell’ANPI sulla difesa dei valori dell’Antifascismo e dei valori della Resistenza nell’attuale momento storico.
Presenti i dirigenti provinciali dell’ANPI e l’onorevole Claudio Maderloni della segreteria nazionale, l’assemblea ha avuto una grande partecipazione di cittadini di tutto il territorio provinciale iscritti all’associazione. Erano presenti ed hanno portato il loro saluto il primo cittadino di Giulianova Jwan Costantini, la sindaca di Alba Adriatica Antonietta Casciotti, il sindaco di Mosciano Giuliano Galiffa e di Pineto Robert Verrocchio, il consigliere regionale Dino Pepe, il segretario provinciale della CGIL Giovanni Di Timoteo, e dello SPI CGIL Geppino Oleandro .
Nel suo intervento introduttivo ai lavori, il vice-presidente provinciale Antonio Topitti ha fatto il punto sulla presenza territoriale dell’ANPI e sulla situazione organizzativa provinciale, rilevando che con la campagna di tesseramento 2019 vi è stata una notevole crescita di iscritti, creando le condizioni per la costituzione di due nuove sezioni: si tratta delle località di Pineto e Nereto, le cui assemblee costitutive si terranno entro l’anno in corso.
Il presidente provinciale Senatore Antonio Franchi nella sua relazione ha ricordato il ruolo avuto dalla Resistenza Teramana nella Lotta Partigiana Nazionale. Oltre che parlare degli eventi e delle figure che la caratterizzarono, ha posto l’accento sulla gravità storica che stiamo vivendo in cui le forze razziste e sovraniste fomentano odio, rancore e violenza. Richiamandosi alle parole di Papa Francesco, il quale ha manifestato preoccupazione nell’ascoltare discorsi che riportano alla memoria quelli di Hitler nel ’34 (“prima noi, prima i tedeschi“), ha fatto presente di come ogni giorno assistiamo a rigurgiti xenofobi e nazifascisti, i quali costituiscono una minaccia per la democrazia. “Attenti a minimizzare, guai a girarsi dall’altra parte, l’indifferenza prepara il peggio. Nostro obbiettivo è quello di trasmettere il patrimonio politico, etico e morale rappresentato dalla Resistenza, dalla Lotta di Liberazione alle nuove generazioni. Perché sappiano che l’Italia libera e democratica non è un regalo degli inglesi e degli americani, che pure diedero un contributo decisivo, ma il risultato di una lotta di popolo che vide migliaia di giovani immolarsi sulle nostre montagne per la democrazia”.
Rivolgendosi ai giovani Franchi ha ribadito che è un loro diritto protestare per la difesa del clima, che “fanno bene a scendere in piazza contro il pericolo della destra al canto di ‘Bella Ciao’”, augurandogli di prende coscienza che “il loro avvenire si potrà costruire soltanto in una Italia che sia più giusta e solidale, ed in un’Europa che valorizzi il lavoro, annulli le disuguaglianze e sappia interpretare esigenze, bisogni e aspirazioni dei popoli”. Franchi ha concluso il suo discorso rimarcando che “la libertà è un bene assoluto, non la si conquista una volta per tutte, ma va difesa ogni giorno con forza e determinazione contro i nemici che sono sempre in agguato”.
Tutti gli intervenuti al dibattito hanno posto l’accento sul fatto che la scuola non svolge un ruolo adeguato sulla conoscenza sull’importanza dalla Resistenza nella liberazione del nostro Paese dal Nazifascismo, poiché nella grande maggioranza dei casi la didattica in aula si ferma alla Prima Guerra Mondiale.
Nel suo intervento l’onorevole Claudio Maderloni della segreteria nazionale ha sostenuto che “bene fece l’ANPI nel 2006 a cambiare lo statuto per aprire l’associazione alle nuove generazioni, mossa che ha permesso la sua continuità operativa, preservandone quale associazione apartitica il ruolo di presidio alla democrazia italiana, che dalla Costituzione Repubblicana trae le nostre leggi”.
“L’ANPI è importante presidio – ha aggiunto – della democrazia italiana, un’associazione apartitica. La nostra forza risiede nella Costituzione Repubblicana, fonte delle leggi alla quale ciascun cittadino deve uniformare la propria condotta. L’impegno nostro deve essere rivolto soprattutto alla conquista delle nuove generazioni, che con lavoro e intelligenza dovranno contribuire a cambiare il paese nella salvaguardia del nostro sistema democratico”.
Maderloni ha concluso con un monito: “non è questa l’Italia per cui tanti giovani diedero la loro vita per la riconquista della democrazia, in quanto tanta parte della Costituzione è ancora inapplicata”.