Il Partito Democratico di Giulianova interviene sulla questione “Ospedale Maria SS Dello Splendore” invitando l’amministrazione comunale, in occasione del consiglio del 22 marzo alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, a perseguire la realizzazione dell’ospedale di I° livello a Giulianova.
“I presidi ospedalieri di primo livello – ricorda il coordinatore del Partito Democratico, Fabrice Ruffini – con bacino di utenza compreso tra i 150.000 e i 300.000 abitanti sono strutture sede di dipartimento di emergenza di primo livello dotati delle seguenti specialità: Medicina interna, Chirurgia generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia, Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia (se è prevista per numero di parti anno), Pediatria, Cardiologia con unità di terapia intensiva cardiologica, Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Urologia con servizio medico di guardia attiva o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono”
Il coordinatore PD chiede, quindi, “di lavorare tutti insieme con l’obiettivo finale di ottenere l’ospedale di I° livello, non con la costruzione di un nuovo ospedale, ma utilizzando i due padiglioni esistenti adeguandoli all’uso e riempiendoli di personale e attrezzature, ma soprattutto riaprendo quei reparti negli anni chiusi. Ribadiamo la necessità di un nosocomio di I°livello sulla costa, perché Giulianova è una località baricentrica del litorale teramana, è un nodo strategico per la mobilità, sede di porto, di stazione ferroviaria e di casello autostradale. Giulianova è una città molto ben collegata con tutte le altre località provinciali, regionali ed extraregionali nonché in zona sismica a rischio 3, inoltre, nel periodo estivo la popolazione triplica su tutta la costa per il turismo oltre a servire i 7 comuni costieri della provincia di Teramo ed anche quei comuni (Mosciano Sant’Angelo, Bellante, Notaresco e Castellalto) che gravitano attorno a Giulianova”.
“L’emergenza covid ci ha insegnato, infine, l’importanza fondamentale di un ospedale sul territorio costiero come punto di riferimento di un ampio bacino di utenza”, conclude Ruffini.