48 ore di tempo per conoscere se il Partito Democratico di Giulianova continuerà a sostenere il sindaco Francesco Mastromauro o se lo condannerà alla resa, costringendolo alle dimissioni consegnando la città al commissario prefettizio.
Ieri sera il primo cittadino giuliese ha incontrato poco prima della riunione di maggioranza gli esponenti dei Dem, a cominciare dal segretario Gabriele Filipponi e il capogruppo Federica Vasanella, assieme al resto dei consiglieri comunali e degli assessori. Mastromauro è stato categorico: non intende più leggere sugli organi di informazione le quotidiane polemiche sollevate dal Pd, che si aspetta un cambio di passo d’ora in avanti nei pochi mesi che restano per completare la consiliatura.
“Chiedo infatti”, ha detto il sindaco, “al netto degli ultimi 6 mesi prima delle elezioni del 2019, che tutti, assessori e consiglieri, si concentrino solo ed esclusivamente a dare il rispettivo contributo per realizzare tutti i restanti obiettivi di mandato sottoscritti nel luglio del 2017 dai gruppi del Pd e di Articolo 1, molti dei quali in corso di realizzazione ed altri che saranno realizzati dopo l’approvazione del bilancio di previsione”.
Queste le dichiarazioni di Mastromauro agli esponenti del Pd che poco dopo hanno anche partecipato alla riunione di maggioranza. Insomma, un’apertura da parte del Partito Democratico c’è stata.
Ma serve tempo per capire che questa apertura non sia stata solo di facciata. E il banco di prova in qualche modo resta sempre il bilancio 2018 che in settimana dovrà essere approvato dalla Giunta a cui dovranno partecipare gli assessori del Pd.
La loro assenza, infatti, non permetterebbe di licenziare lo strumento finanziario che non prevede aumenti di alcun genere, che garantisce tutti i servizi, che racchiude una serie di importanti interventi: 500mila euro per le manutenzioni, 250mila per il piano asfalti, 480mila per il collettore di via Parma. Inoltre stabilita anche la data della seduta consigliare che si riunirà il 27 marzo.
Intanto, il sindaco dovrebbe mantenere anche le deleghe all’ambiente e all’urbanistica riconsegnate dal dimissionario Fabio Ruffini. Difficile ipotizzare la nomina di un nuovo assessore a circa un anno dalla scadenza naturale della consiliatura.