A Sant’Egidio si costituisce un Comitato civico in vista delle amministrative: è la prima esperienza di “civismo” nel comune vibratiano. Sin dalla prima riunione, avvenuta il 25 febbraio in un ristorante del centro di Sant’Egidio con una presenza di circa 50 cittadini, è emersa con chiarezza e all’unanimità la volontà di appoggiare la candidatura a Sindaco di Elicio Romandini.
Ingegnere, una vasta e importante esperienza professionale che l’ha condotto a misurarsi con esperienze nazionali e internazionali attraverso la partecipazione a progetti e percorsi manageriali innovativi. L’uomo giusto col quale lavorare insieme per la nostra comunità.
“Questo paese ha bisogno di essere governato – questa la sintesi del portavoce del Comitato promotore, “per troppo tempo è rimasto senza una testa e senza un cuore, senza un orizzonte, schiacciato da una quotidianità che non ha trovato soluzioni nemmeno ai problemi più banali. Romandini ha svolto con presenza, competenza e umiltà il ruolo di consigliere di opposizione e pur in un ruolo non governativo non ha mai smesso di occuparsi della comunità come delle persone.
Il Comitato è l’espressione di orientamenti anche molto diversi fra loro ma è fortemente unito dalla convinzione che l’impegno civico è la formula giusta per una cittadina che deve reagire sostenendo persone e progetti ambiziosi”.
In questi ultimi dieci anni disastrosi, Sant’Egidio, da fiore all’occhiello della provincia teramana – prima nota per la laboriosità e la creatività dei suoi abitanti e delle sue imprese – si è trasformata in una realtà anonima e decadente dal punto di vista economico e, purtroppo, anche da quello culturale e sociale. L’amministrazione attuale si è caratterizzata per una lontananza, fisica e politica, dai suoi cittadini: in anni complicati come quelli attuali è mancato anche la semplice presenza, il conforto, il consiglio: un Palazzo grigio chiuso in sè stesso.
Elicio Romandini in maniera coerente con la sua storia personale e politica, ci ha messo la faccia; sin da subito ha dichiarato di voler costruire un ampio fronte civico che vada oltre gli schieramenti ma che sia ben fermo e riconoscibile negli obiettivi e negli ideali. Per noi rappresenta l’unico garante di una decisiva svolta verso un vero cambiamento; un cambiamento che metta insieme esperienza, competenza, rispetto per gli altri, una vera attenzione verso le nuove generazioni che lui sin dall’inizio ha coinvolto nel progetto.
Nei prossimi giorni convocheremo un’assemblea aperta ai cittadini e insieme con loro vogliamo ragionare di programmi e progetti certi di una generosa risposta.
A Sant’Egidio non possiamo più permetterci di sbagliare e non abbiamo più tempo per recuperare i troppi treni persi: anche per tutti noi è arrivato il momento di metterci la faccia”.