Nereto. “Gli spazi verdi pubblici a Nereto non godono di buona salute”. A sottolinearlo, in una nota, è la lista Insieme per Nereto, con candidato sindaco Matteo Settapanella, che mette sotto i riflettori aree e parchi pubblici.
“Tutte le aree che bambine e bambini, ragazze e ragazzi neretesi potevano frequentare fino a cinque anni fa per incontrarsi, giocare e divertirsi, hanno subito una trasformazione radicale, venendo destinate a nuovi usi”, si legge.
• il parchetto Padre Pio in via Michelangelo ha preso le sembianze di una gabbia chiusa: ci si deve mettere in lista d’attesa per usare uno spazio sociale, storicamente luogo d’incontro e di aggregazione di tante generazioni;
• il parco in via Gramsci, altro fiore all’occhiello del paese, realtà intergenerazionale che riuniva in unico polo: i giovani dell’Istituto scolastico superiore Peano, gli anziani della Casa di Riposo Rozzi e i bambini e le famiglie frequentatori del parco giochi. Ad oggi, l’attuale Sindaco e la sua amministrazione invece di implementarlo ad uso anche della cittadinanza, hanno pensato bene di trasformarlo da parco pubblico a parco privato e di vietarne l’accesso alle persone;
• in Via Silone sono stati tolti tutti i giochi dal parco, sembra quasi che i bambini e le famiglie di quel quartiere non se lo meritino. Ad oggi sono rimasti soltanto alcuni attrezzi per l’allenamento sportivo;
• l’area verde di via del Neolitico necessiterebbe quanto meno di un minimo di manutenzione: uno spazio verde se vuole essere, come è giusto che sia, anche uno spazio sociale, deve essere accogliente, richiamare l’attenzione e stimolare il piacere dei residenti a frequentarlo;
• ci sono inoltre zone di Nereto che parchi pubblici e aree verdi fruibili non li hanno proprio: non solo è una mancanza rispetto a un bisogno primario, ciò genera anche una disparità trai quartieri.
L’unica vera area che bambine e bambini, ragazze e ragazzi possono utilizzare liberamente è il Parco Pertini, nella periferia del quartiere XXV aprile, voluta dalla precedente amministrazione di centro-sinistra: è l’area verde più grande di Nereto, ben attrezzata, ecosostenibile e aperta a tutti, senza necessità di prenotazioni o chiamate.
Di fronte a questo grigio scenario di gabbie, recinti e smantellamenti, si rimane quanto meno perplessi: perché privare i cittadini di quel poco verde sociale che avevano? Perché non implementarlo? Perché non dargli la valorizzazione che merita?
Perché volere quartieri di serie A e quartieri di serie B? Perché non rendere Nereto bella tutta quanta? Perché abbandonare così il paese? Che hanno fatto di male le cittadine e i cittadini neretesi per meritarsi questo? Non bastano certo lingue di asfalto di “fine mandato” posate ad hoc, dopo 5 anni di assenza. È infatti capitato già tante volte che ragazze e ragazzi che giocavano nella piazza affianco al municipio (praticamente l’unico luogo di ritrovo rimasto loro in centro) venissero malamente allontanati dagli stessi amministratori, senza rendersi conto di essere loro stessi la causa. Un Sindaco che sa cosa vuol dire essere primo cittadino, non divide, bensì dona ai suoi cittadini sane opportunità di socializzazione”.