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Destinati ad armamenti 17 miliardi di euro, la protesta a Teramo del Partito della Rifondazione Comunista

Il Circolo di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea ha partecipato al 75° anniversario della “Festa della Repubblica” nel ricordo del 2 giugno 1946.

Rifondazione Comunista ha aderito all’appello promosso da ben 40 associazioni e movimenti cattolici e da una vasta rete di realtà territoriali, riviste culturali e gruppi da sempre impegnati per la pace, per chiedere a Parlamento e Governo la firma e ratifica da parte dell’Italia del Trattato Onu per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN). 

“Aderiamo e condividiamo l’appello affinché l’Italia si liberi delle decine di testate statunitensi immagazzinate nelle basi militari a Ghedi (Brescia) ed Aviano (Pordenone) e cessi di addestrare i propri piloti militari al bombardamento nucleare uscendo dal programma “Nuclear Sharing” della Nato. Nelle scorse settimane Camera e Senato hanno dato il via libera alla destinazione di ben 17 miliardi del Recovery Plan in armamenti. Si tratta di una scelta in parte ereditata dal governo Conte e non ci si poteva aspettare che la mettesse in discussione un uomo della Nato come Draghi. Parliamo di 17 miliardi sottratti a sanità, scuola, servizi sociali, messa in sicurezza del territorio, trasporto pubblico, case popolari e mille altre esigenze. Non si dovrebbero aumentare il numero dei posti letto negli ospedali o sostenere l’industria farmaceutica pubblica nella produzione di vaccini, come fa la piccola Cuba, invece che sovvenzionare la produzione di strumenti di morte? Come al solito una scelta condivisa dalla destra e dal PD, dettata dall’assoluta subalternità delle forze politiche che stanno al governo agli imperativi di Usa e Nato oltre che delle lobby dell’industria bellica”.

E ancora: “Queste insensate spese militari sono un’offesa ai valori della pace e della Costituzione. Non si ricostruisce l’Italia con le armi”.