Il nodo del contendere è quello dei cattivi odori della Stam, l’azienda che produce fertilizzanti organici e al centro, negli ultimi anni, di una serie di contenziosi. In una nota il circolo cittadino del Pd, guidato da Ivano Di Benedetto, ripercorre le tappe recenti della vicenda. Dalla sospensione all’attività, disposta dalla Regione lo scorso 27 maggio, per i prossimi sei mesi e al pronunciamento del Tar che ha riacceso gli impianti.
“Nel testo del ricorso si possono leggere discutibili dichiarazioni ai confini della realtà, richiama il ricorso al TAR fatto dal Comune di Colonnella per “presunte emissioni maleodoranti” del maggio 2020”, si legge in una nota.
Definisce “ingiusto ed abnorme provvedimento” la sospensione delle attività per sei mesi. Racconta anche “La sospensione immediata del ciclo lavorativo, oltre ad arrecare un serio pregiudizio all’attività di pubblico interesse rappresentata dal trattamento dei fanghi della depurazione urbana, anello finale del più ampio ciclo integrato delle acque, è fonte di un grave ed irreparabile danno alla attività aziendale che espone, peraltro, la P.A. alla possibile richiesta risarcitoria che l’azienda ricorrente si riserva di richiedere.” e ancora di “erronea procedura di campionamento delle emissioni rilasciate in atmosfera” di “eccesso di potere, violazione di legge, abuso di potere per la imposizione di prescrizioni non previste dalla legge, inattuabili nei termini della diffida” e inoltre tutta una sequela di informazioni tecniche.
“Pochi giorni dopo“, prosegue la nota dei Dem, “con sorprendente rapidità, il 15 giugno il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo (decreto cautelare n. 00205_2021) accoglie l’istanza di sospensione interinale emesso dalla Regione Abruzzo e fissa la trattazione collegiale al 14 luglio 2021. Di conseguenza l’azienda, fino a nuove disposizioni, può lavorare e i miasmi hanno ricominciato ad appestare i cittadini.
Il sindaco di Colonnella, che aveva dapprima esultato, ha promesso controlli e dato mandato all’avvocato di seguire la vicenda, lo stesso che aveva fatto il ricorso al TAR per conto del Comune (quello perso nel maggio 2020) e a cui successivamente sempre il comune aveva conferito l’incarico di fare ricorso contro la sentenza emessa dal TAR. Attendiamo di leggere le prossime mosse da parte della Regione Abruzzo che, gravemente non si è costituita, sarà un caso? Chi si è attribuito meriti poi ha dimenticato di seguire il ricorso? Siamo alla farsa, il dubbio è tra l’incapacità di scrivere gli atti oppure la sospensiva è stata solo una sceneggiata?”.