La consigliera comunale Ilaria De Sanctis, del Gruppo “Insieme Possiamo”, nella prossima seduta del Consiglio Comunale, presenterà una mozione per il conferimento della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia e residenti a Teramo.
La mozione impegna il sindaco ad assumere la decisione come atto simbolico, quale premessa di un effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana da parte della legislazione nazionale; oltre ciò, l’atto impegna l’amministrazione a promuovere la rapida approvazione della Legge in Senato attraverso la partecipazione nelle sedi di concertazione istituzionale cui il Comune aderisce; a promuovere una serie di iniziative dirette a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’integrazione e dell’accoglienza e dell’inclusione, evitando il diffondersi dei messaggi ingiustificati che generano paure e insicurezze e a prendere atto dell’assoluta necessità dell’affermazione del diritto della non discriminazione tra i bambini e gli adolescenti.
Naturalmente la mozione prende spunto dai fenomeni migratori, che impongono importanti sfide anche al governo locale. Nel testo, si ricorda anche la Convenzione Europea sulla Nazionalità del Consiglio di Europa del 6 Novembre 1997 la quale stabilisce che ogni Stato ponga in essere le idonee misure per facilitare l’acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul suo territorio e ivi residenti legalmente e abitualmente”. Viene poi citato l’articolo 3 della Costituzione italiana in cui è sancito che “tutti i Cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Un’ampia parte della mozione è quindi riservata ad una analisi dello Ius Soli Temperato e dello Ius Soli Cultarae, previsti nella proposta di legge in discussione al Senato, ritenuti dalla proponente realtà già esistenti nella quotidianità della nostra città. Non manca, poi, una citazione sull’encomio che il Presidente della Repubblica ha indirizzato agli enti locali che hanno intrapreso iniziative analoghe e di Papa Francesco e dei suoi frequenti richiami all’accoglienza.
“L’attribuzione della cittadinanza civica onoraria – è sintetizzato nella Mozione – può rappresentare un prezioso contributo per un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema, anche se tale provvedimento non ha ovviamente un valore giuridico, ma solo simbolico”.