“Con stupore leggiamo sulla stampa le dichiarazioni stravaganti del Consigliere regionale Dino Pepe e quelle non meno bizzarre del Circolo di Pineto del Partito Democratico in merito alle ipotizzate interferenze politiche sull’AMP Torre del Cerrano. Ricordiamo a codesti signori che il centrodestra ha il 55% delle quote di maggioranza dell’ente. Le esternazioni estemporanee del Pd sembrano quelle di un bambino che è stato colto con le mani nella marmellata. Non si sono nemmeno resi conto che con le loro dichiarazioni hanno, di fatto, confermato i giochetti svelati dal circolo di FdI-Pineto. Infatti il PD locale invita ad avere una “visione più chiara di quella che è l’unica area marina protetta del medio Adriatico”. Appare quanto mai anomalo che uno dei requisiti, certamente non dettati dal caso, richiesti nel «concorso farsa» indetto dal presidente del CdA Cantarini, e oggi fortemente difeso dal PD, sia quello che il vincitore “debba avere la conoscenza delle problematiche gestionali di aree marine come quelle medio-Adriatiche””.
“Insomma”, continua Marilena Rossi, “se l’area Marina del Cerrano è l’unica del Medio Adriatico non è complicato intuire che il nome del vincitore del concorso fosse intrinsecamente già scritto. Ecco che allora il gioco finisce, il divertimento cessa e finalmente si inizia a guardare agli interessi per i territori che l’ente rappresenta. Oltretutto, appare anomalo che il Pd parli di regole e di garbo istituzionale dopo che abbiamo appreso che tre delle quattro figure istituzionali che compongono l’Ente (Regione, Provincia e Comune di Silvi) non erano state informate dell’indizione del bando. È legittimo chiedersi come mai Verrebbe da dire: da che pulpito vien la predica! ma, comunque, rigettando al mittente ogni accusa di lottizzazione delle poltrone che, non solo a parole ma soprattutto nei fatti, non ci appartiene, ci teniamo a confortare quanti siano rimasti colti di sorpresa dagli avvenimenti ribadendo il plauso di FdI all’azione congiunta delle Amministrazioni regionali e municipali consorziate, diretta ad evitare un concorso illogico che, oltretutto, ha il sapore di uno strappo istituzionale, atteso che il centrodestra detiene il 55% delle quote di maggioranza dell’ente, e non certo ad impedire la realizzazione di progetti europei già in essere”.