“Una proposta senza alcun senso e che ignora totalmente le reali necessità della Nazione e di Teramo” così Carlo Filipponi, esponente teramano di CasaPound Italia, in merito alla proposta del consigliere comunale De Sanctis di concedere la cittadinanza ai figli nati in Italia degli immigrati.
“La proposta avanzata dal consigliere De Sanctis è l’ennesima dimostrazione di come gli interessi degli italiani siano messi in secondo piano rispetto a presunte battaglie di civiltà, che invece altro non sono che l’unico modo in cui alcune fazioni politiche – ad ogni occasione elettorale punite sempre più severamente dai cittadini – riescono a far parlare di sé. Una iniziativa pericolosa con la quale si reca deliberatamente danno alla Nazione pur di poter acquisire meriti di dubbio valore con i quali tentare di tenere assieme le sinistre mondialiste e nemiche del paese”.
“Noi di CasaPound Italia – prosegue Filipponi – torniamo a ribadire il nostro fermo diniego nei confronti di proposte di legge surreali come quella dello ius soli, con la quale si vorrebbe riconoscere la cittadinanza italiana a qualunque immigrato sia semplicemente nato nella nostra nazione: essere italiani significa ben altro e non può essere ricondotto semplicemente al luogo di nascita. Alla grave crisi demografica che affligge l’Italia si deve rispondere non con propositi di sostituzione di popolo, che immigrazione incontrollata e ius soli porterebbero a compimento in pochi anni, ma con proposte attive e concrete per rimettere gli italiani nelle condizioni di tornare a far figli: la nostra proposta del Reddito Nazionale di Natalità và in tal senso riconoscendo per i figli di italiani un contributo di 500 euro al mese fino al compimento del sedicesimo anno d’età”.
“Piuttosto che baloccarsi con simili proposte prive di una reale utilità – conclude Filipponi – i nostri amministratori dovrebbero concentrarsi sui veri problemi dei cittadini ed occuparsi di immigrazione non per favorirla, ma per eliminare i problemi che essa comporta e che i cittadini sperimentano sulla propria pelle.