Per il circolo del Partito Democratico di Atri, la torre piezometrica (serbatoio acquedotto Aca), rovina l’aspetto del centro storico ducale, “un elemento intrusivo in cemento armato a vista in uno dei punti più significativi della nostra storia, presso la Chiesa di S. Chiara con annesso Convento”.
“Forse è una pena che dobbiamo pagare in eterno al “progresso” che in quegli anni veniva individuato nei più orridi esempi di disinteresse per le bellezze storico-artistiche. Ma oggi, come ognuno dovrebbe sapere, per fortuna si lotta per il Borgo più bello e meglio conservato, per la Città che ha saputo e sa meglio valorizzare, conservare e restaurare degnamente ai fini turistici quanto tramandatoci. L’ACA ha deciso di mettere mano “al potenziamento e ristrutturazione delle strutture” con un appalto di € 649.253. Quale miglior occasione quindi per rimediare con un progetto anche di riqualificazione architettonica e pensare così, per una volta, al decoro della Città storica? L’ACA ha presentato una SCIA di cui colpevolmente non se ne dà notizia come per legge nel cartello di cantiere. Il Comune avrebbe dovuto non imporre, ma iniziare una trattativa dalla parte del bene paesaggio urbano ferito e negletto. Invece niente!”, prosegue la nota del Pd atriano, “si interviene per un nonnulla per alcuni e si lascia fare per cose più rilevanti, in barba ai buoni propositi fatti durante gli altisonanti convegni dell’Assessore alla Bellezza Felicione che ci ha veramente deluso. Si fa ancora in tempo a fare qualcosa? Secondo noi sì. Certo non ne pretendiamo ora la demolizione, ma un intervento che tenga conto del contesto urbanistico e architettonico. Forza siete arroganti solo con i deboli? Atri si tocca e come e si vede! Altro che ”non si tocca””.
“Ma veniamo all’ecomostro della ASL in Via Finocchi, così chiamato dal Sindaco Ferretti!”, aggiungono. “Intanto bisognerà ricordare che la palazzina ASL è inserita in un contesto al di fuori del centro storico, ed è chiaro che se ci mettiamo a discorrere e dare giudizi trancianti per puro interesse sulla architettura “moderna”, dobbiamo stare molto attenti. Il Piano triennale Regionale di edilizia scolastica ha riservato per il Liceo di Atri una somma ragguardevole (€ 8.376.079) su un progetto della Provincia allora presieduta da Di Sabatino del centro-sinistra, per la precisione dei fatti caro Sindaco.
Ebbene si vuole acquistare l’immobile dalla ASL, demolirlo e ricostruire un immobile da adibire a scuola superiore. Noi pensiamo che la somma stanziata così sarà spesa in massima parte per l’acquisto e la demolizione “dell’ecomostro” e rimarrà poco per il nuovo edificio. Non ci sembra un buon affare!”.
E conclude: “Il problema della zona di Via Finocchi e delle varie scuole che vi gravitano con l’intersecarsi della predetta via di intenso traffico per Pineto, comunque, dovrebbe suggerire uno studio più approfondito per il riordino e la creazione di un vero Polo scolastico che non vuol dire semplicemente un edificio, ma un complesso di servizi, progettazione di spazi accoglienti e accessibili, aule, palestre, uffici, strade, parcheggi, verde ecc. nella massima sicurezza. La strada intrapresa va in senso contrario, con alzate d’ingegno una tantum senza un minimo di programmazione, non solo non alleggerendo i problemi del quartiere, ma aggravando l’imbuto esistente”.