“Mentre il Paese, in un momento molto delicato della sua storia, cerca di riaffermare i valori antifascisti della nostra Costituzione, una lapide che ci ricorda quei tempi bui, la cui apposizione fu imposta da Mussolini a ricordo delle sanzioni economiche applicate all’Italia dalla Società delle Nazioni dopo la conquista dell’Etiopia, è stata restaurata e disposta, su volontà del Sindaco e della Giunta comunale di Atri, sul muro della chiostra del palazzo della Città”.
E ancora: “Siamo sconcertati. La rievocazione suona come l’ennesima beffa ed offesa alla memoria delle vittime della persecuzione e all’intero Paese la cui Costituzione – ricordiamo all’Amministrazione – risulta essere di stampo democratico e pluralista. Pertanto, mentre attendiamo una risposta pubblica del Sindaco, lo invitiamo a rimuovere immediatamente la targa che ha già causato sufficiente malessere e inquietudine ai cittadini atriani”.