Un elenco da inserire nelle azioni ed ai progetti da realizzare durante il mandato politicoamministrativo.
“Preliminarmente, ci preme ribadire – dichiara Zenobio anche alla Provincia e al Prefetto di Teramo quanto già richiesto con una nostra precedente nota dello scorso mese di maggio: è noto che l’Amministrazione uscente ha cancellato Viale della Repubblica dalla toponomastica di Atri, intitolando lo stesso tratto di viale al compianto Emilio Mattucci. A suo tempo, su questa scelta abbiamo concordato. Abbiamo, però, contestualmente evidenziato come la toponomastica della Città di Atri Capoluogo non possa non annoverare il ricordo della nascita della Repubblica Italiana, evento memorabile che ha comportato il sacrificio di tanti uomini. Chiediamo, pertanto, se è intenzione dell’Amministrazione ripristinare l’intitolazione alla Repubblica di una via di pari importanza di Atri Capoluogo (che, a nostro avviso, potrebbe essere individuata nell’attuale Viale Vomano). In caso di eventuale approvazione, ricordiamo che, ai sensi dell’art. 41 del d.P.R. n. 223 del 1989, è necessario riportare sulla targa anche la precedente intitolazione. Quest’ultimo accorgimento, peraltro, è da estendere a tutte le modifiche di intitolazione che sono intervenute negli ultimi anni”.
a) Villa comunale.
Trattasi di uno dei siti più belli di cui la Città può vantarsi, che purtroppo si trova -nella sua completa estensione- in uno stato di grave degrado, al quale non si è posto rimedio con i recenti parziali lavori che sono stati realizzati, non coerenti e forse non corrispondenti alla normativa vigente.
La Villa comunale ha bisogno di un intervento strutturale totale, da porre in essere su tutta la sua
estensione da progettisti ed esecutori qualificati, e di una manutenzione ordinaria affidata e coordinata da
un giardiniere professionista.
Nel frattempo, così come prescritto dalle linee guida per la gestione del verde urbano emanate nello
scorso anno dal Ministero dell’Ambiente, occorre procedere allo spostamento dell’area di sgambamento
per cani, ponendola a distanza non inferiore a 100 metri dal parco giochi per bambini, attualmente ad essa
quasi confinante.
b) Giardino Sorricchio.
Nonostante gli sforzi dell’Amministrazione uscente, il Giardino Sorricchio si trova in uno stato indecoroso. Occorre finalmente acquisire al patrimonio del Comune questa area e attuarne il progetto di
ricostruzione storica.
c) Aree verdi del Centro storico di Atri.
Le uniche aree verdi pubbliche all’interno del Centro storico sono quelle in largo Mandocchi e in viale Umberto I; l’area antistante il Museo capitolare e la piazzetta di Santa Rita.
Occorre che il Comune realizzi dei serbatoi interrati per la loro irrigazione, chiedendo -come avviene in tutti i paesi del circondario- a banche, enti pubblici e imprese private di curare la loro manutenzione, in cambio della possibilità di pubblicizzare l’intervento.
d) Verde pubblico acquisito dal Comune attraverso le lottizzazioni.
Occorre procedere al censimento dei circa 40.000 mq di verde pubblico acquisito nel corso degli
anni dal Comune attraverso le lottizzazioni e, quindi, attrezzare queste aree in modo da poterle mettere a
disposizione della Cittadinanza.
e) Rivitalizzazione del Centro storico e sua pedonalizzazione.
Escogitare politiche incisive che consentano di rivitalizzare socialmente il Centro storico, riportandovi gli abitanti che nel corso degli anni lo hanno abbandonato.
Quanto alla pedonalizzazione, chiediamo, come primo passo, di estendere la pedonalizzazione
attualmente prevista durante la stagione estiva, per un tratto di soli 310 metri (dalla sede di Banca Intesa
fino al’incrocio di via Sorricchio con corso E. Adriano), dalle ore 18 all’una di notte, anche nel corso della
mattinata, dalle ore 9.30 fino alle 13. la pedonalizzazione dovrebbe essere estesa anche alla piccola piazza
Martella. In piazza Duchi Acquaviva dovrebbe essere assolutamente vietata la sosta selvaggia al suo centro ed andrebbe previsto su tutta la piazza, sia al mattino che nel pomeriggio, un limite orario alla sosta.
f) Parcheggi.
Occorre procedere alla razionalizzazione dei parcheggi periferici, onde ricavare altri posti macchina
con possibilità di riservarne alcuni, in modo permanente e a pagamento, ai residenti del Centro storico.
Tra le opere prioritarie da realizzare, per la quale esiste già un progetto realizzato dall’Amministrazione uscente, vi è il parcheggio nell’ampio spazio del Fosso della Stufa, con la realizzazione di un percorso pedonale e meccanico per raggiungere il centro storico.
g) Discarica.
Accertato che l’Amministrazione uscente, con il contributo di Associazioni e Comitati, è riuscita a
scongiurare l’enorme ampliamento della discarica di Santa Lucia, occorre a questo punto che essa
proceda a sollecitare la Regione Abruzzo e le altre Autorità competenti a rendere finalmente pubblici tutti
i dati in loro possesso in merito alle criticità e alle carenze riscontrate nella gestione.
h) Percorsi pedonali protetti Occorre, poi, realizzare percorsi pedonali protetti a favore di
mamme, bimbi e cittadinanza tutta che volessero raggiungere i luoghi di lavoro, di studio o di svago, a
piedi, installando appositi dissuasori verticali a protezione dei marciapiedi a raso, dei tratti sprovvisti di
marciapiede e di quelli dove la pedonalizzazione è ora ottenuta magari solo attraverso l’apposizione di
segnaletica orizzontale (es. all’altezza del Bar Jolly e in via Sant’Ilario all’altezza del parcheggio e delle
palestre, su entrambi i lati delle strade, in via Ferrante e in via Cardinale Cicada). La rimozione dei
dissuasori già esistenti, operata nel corso degli anni dall’Amministrazione uscente, si è rivelato un errore:
basti pensare alla sosta abusiva in prossimità della Chiesa di San Nicola, che si è puntualmente riproposta
con la loro eliminazione, mentre quelli ancora installati sono posizionati a distanza tale da consentire
comunque il parcheggio abusivo delle auto (vedasi, per esempio, via Probi).
i) Decoro della Città.
Il decoro della Città si intuisce anche da tante piccole cose, alcune delle quali realizzabili facilmente.
Tra queste, evidenziamo la rimozione o riduzione degli antiestetici “grovigli” suoi quali a suo tempo questa Sezione organizzò una mostra fotografica, che tanto scalpore destò nella Cittadinanza.. A tal
fine il Comune deve preliminarmente dare l’esempio, rimuovendo i cavi di sua pertinenza che attualmente
deturpano la facciata del Palazzo ducale, mentre dovrà sollecitare Enel e Telecom a rimuovere tali grovigli
E’ necessario, poi, rimuovere gli “scivoli” realizzati abusivamente da privati con materiali diversi,
ma in forma stabile, per rendere agevole il ricovero delle auto (per esempio nel tratto iniziale di Viale del
Risorgimento). Essi restringono la carreggiata, costituendo tra l’altro un pericolo di inciampo per i pedoni.
Al decoro della Città, si contribuisce facendo anche rispettare “alla lettera” il contratto di appalto
relativo alla raccolta dei rifiuti e all’igiene urbana.
Tra le numerose mancanze da noi più volte evidenziate, ricordiamo per esempio che la ditta
dovrebbe svolgere, a richiesta del Comune, cinque lavaggi di strade e marciapiedi di venti ore ciascuno.
Nell’immediato chiediamo che il servizio di nettezza delle strade e piazze centrali, venga riattivato la
domenica mattina e, almeno per il periodo estivo, venga disposto lo spazzamento della piazza del Duomo
nel tardo pomeriggio. Chiediamo inoltre che l’intero centro storico venga dotato di cestini dei rifiuti,
anche per facilitare il Cittadino che, per esempio, si prodighi nella raccolta deli escrementi del proprio
cane.
l) Fontane archeologiche
Non può essere più procrastinato il recupero e il restauro delle fontane archeologiche della Pila e della Canale, che hanno subito gravi danni dagli smottamenti verificatisi nello scorso anno. Atri ha un altro tesoro: le 28 fontane archeologiche sparse sul territorio comunale. E’ necessario predisporre un progetto complessivo di restauro, anche attingendo a fondi regionali o europei.
m) Regolamenti disattesi.
Il Comune di Atri, in passato, si è dotato di due regolamenti: il primo, sulla cura e manutenzione del
verde pubblico e privato; il secondo, sulla regimentazione delle acque in zona agricola, che all’atto pratico
non ci risulta che trovino applicazione. L’Amministrazione comunale dovrà “riesumarli”, consegnando
una copia a ciascun Consigliere comunale, facendo sì che siano finalmente attuati.
n) Depuratori e antenne per la telefonia mobile.
L’Amministrazione dovrà informare, con la periodicità prevista dalla legge, la Cittadinanza sulle
analisi che l’ARTA compie, su richiesta o autonomamente, sulle onde elettromagnetiche generate dalle
antenne per la telefonia mobile e sulla qualità delle acque che, trattate dai depuratori, vengono riversate
nell’ambiente.