Accorpamento sede Tua Teramo-Giulianova, “Scelta non chiara”

“Il più recente capitolo della lenta, ma inesorabile spoliazione di attività, uffici ed Enti regionali a danno del territorio del Comune di Teramo, nel più assordante silenzio di tutti, riguarda il deposito dei mezzi T.U.A. ex A.R.P.A. sito in via Cavalieri di Vittorio Veneto zona S. Chiara-Cona del Comune di Teramo”. A dirlo il Capogruppo del Partito Democratico – Marisa Pomanti; il Capogruppo di Insieme Possiamo – Dario Di Dario; il Capogruppo di Fare grande Teramo – Mauro di Dalmazio; il Capogruppo di Teramo Vive – Piergiorgio Passerini; il Capogruppo di Bella Teramo – Berardo De Carolis; ed Emiliano Carginari –  Gruppo Misto

“Nel mese di luglio 2020 la T.U.A. s.p.a., società che gestisce il trasporto pubblico abruzzese, ha visto pubblicato nel BURA n.100 del 08/07/2020 della Regione Abruzzo, il proprio ‘Piano programma 2019-2021 della Società Unica Abruzzese di Trasporto (T.U.A.) S.p.A’, all’interno del quale, è facile rintracciare, alla voce ‘razionalizzazione delle sedi operative’, la previsione dell’accorpamento delle sedi aziendali di Teramo e Giulianova attraverso la vendita delle attuali sedi operative, per realizzare una nuova struttura. Nonostante le ripetute richieste, specie delle organizzazioni sindacali, le ragioni e i vantaggi di tale intervento rimangono ancora non chiarite alla collettività sotto tutti i profili in particolare costi benefici. Quello che nel Piano programma di T.U.A. viene indicato genericamente come un’operazione che porterà ‘all’abbattimento delle spese di funzionamento delle due sedi distanti pochi km l’una dall’altra e miglioramenti in termini di processi manutentivi, di movimento e di attività amministrative’, rischia di configurarsi come un danno diretto ai lavoratori impiegati nelle realtà coinvolte, oltre che all’ennesimo scippo ai danni del capoluogo di provincia”.

E ancora: “Un’operazione che, come si evince dallo stesso Piano programma, difetta anche di vantaggi sul piano prettamente economico, visto che le previsioni di spesa per la realizzazione della nuova sede indicano un saldo negativo, al termine della realizzazione, di ben 700.000 euro, per una spesa vicina ai 4 milioni di euro non coperta nemmeno al 70% dagli incassi previsti dall’alienazione delle sedi di Giulianova e Teramo. La T.U.A. specificava a luglio che tale operazione fosse “strettamente correlata” al piano di dismissione, ci chiediamo quindi se nelle condizioni attuali, con la pandemia che ha pesantemente condizionato il settore del trasporto pubblico e del mercato immobiliare, sia ancora all’ordine del giorno la possibilità di realizzare un intervento che non pare portare miglioramenti né ai lavoratori, né alla collettività e che priva anche solo simbolicamente Teramo dell’ennesima sede di un servizio regionale. La difesa di presidi territoriali che consentano di favorire un miglioramento dei servizi sul territorio, oggi più che mai, assume carattere prevalente per evitare che una città come Teramo, già offesa in passato da irragionevoli misure penalizzanti, continui a subire iniziative di svilimento del suo status di capoluogo”.

 

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