Un depuratore che”puzza” prima di essere realizzato: Tortoreto nel Cuore va all’attacco VIDEO

Tortoreto. Il depuratore puzza già prima di essere realizzato. Una pillola, dispensata nel corso della conferenza stampa, per condensare tutte le perplessità che ruotano attorno alla realizzazione del nuovo impianto a Salino di Tortoreto.
Il destino della nuova struttura ha già imboccato il suo percorso, con l’esistenza di un finanziamento per la realizzazione del primo lotto e l’adozione della variante al Piano regolatore per localizzarlo, ma i dubbi e le critiche restano.
Il gruppo consiliare Tortoreto nel Cuore, infatti, ha tenuto una conferenza stampa (alla presenza anche dei rappresentanti politici, Mauro Di Bonaventura e Vincneza Doria del Pd ed Erman Dovis del Pdci) per ridefinire tutto il percorso, consiliare ma anche extra-consiliare, che ha portato all’adozione della variante urbanistica, che ha fatto spazio alla localizzazione del nuovo depuratore.
Posizione chiara quella del gruppo consiliare di minoranza (Flaminio Lombi, Mauro Postuma, Daniela Mignini e Roberto Celi), che ha voluto puntualizzare una serie di concetti.
Dalla assoluta mancanza di trasparenza e coinvolgimento di rappresentanze consiliari nell’individuazione del sito, ma anche del percorso seguito.
” Non si capisce del perchè si sia voluto accelerare questo percorso”, è stato ribadito nella circostanza, ” quando la riunione in Regione, fissata in un precedente passaggio consiliare, era prevista per il 12 di dicembre. Siamo stati noi a chiedere di confrontarci in pubblica assemblea sul tema e poi, dopo 20 giorni, si torna in consiglio per approvare la variante al piano regolatore. Se questo doveva essere un banco di prova per la pianificazione del territorio, onestamente siamo molto preoccupati”.
Va detto che in occasione dell’ultima seduta del consiglio comunale, la minoranza ha chiesto di rinviare il tutto in attesa della riunione in Regione, ma di fronte alla posizione della maggioranza, è arrivata una ulteriore proposta.
Mettere in sicurezza l’attuale depuratore, aumentarne la portata di altre 20mila utenze, dismettere il vecchio impianto e quello di Tortoreto Alto ed investire la risorse per il potenziamento della rete fognaria.
Un aspetto è stato sottolineato durante la conferenza, ossia la tempistica. Ebbene, durante la campagna elettorale l’attuale maggioranza aveva parlato, del nuovo depuratore, di un falso problema, visto che in fondi non c’erano.
” Poi il 19 maggio”, ha ricordato Postuma, ” i soldi sono usciti fuori per il primo lotto e tutto il percorso pregresso, di fatto mai compiuto, è stato bypassato e siamo stati portati a conoscenza del tutto appena lo scorso 20 settembre”.
Nella sostanza, non sembra esistere nessuna delibera e nessuna convocazione della commissione consiliare per individuare il sito.Una scelta, secondo la minoranza, che il Comune ha subito passivamente dal Ruzzo.
Forse, come qualcuno ribadisce: una cambiale elettorale da dover scontare.
” Non si capisce il perchè ci sia così tanta fretta”, ha ribadito Flaminio Lombi, capogruppo di Tortoreto nel Cuore. ” quando poi in precedenza si era stabilito di incontrare la Regione e sondare sulla possibilità di reperire la parte restante del finanziamento anche per il secondo lotto”.
Dal progetto illustrato dal Ruzzo, infatti, si intuisce a chiare lettere che per un buon numero di anni, il nuovo impianto (per 31mila utenze) dovrà essere accompagnato da quello esistente. Completato appena nel 2006, con un aggravio di spese per gestire i due impianti, come hanno fatto notare i consiglieri di opposizione.
Roberto Celi ha parlato di” meccanismi poco limpidi nel percorso seguito”, e con dubbi sul fatto che si sia scelto uno spazio in parte deputato ad ospitare l’area artigianale e in parte in una zona agricola a ridosso della collina, senza confronto, dialogo e analisi di opzioni alternative.
I dubbi sono tanti, le domande fatte restano ancora senza risposta e sopratutto la minoranza si rammarica del fatto che così facendo ci si rammarica di aver precluso un possibile sviluppo industriale e commerciale della zona.
Altro tema spinoso, non aver ipotizzato altre possibili aree e di aver emendato la delibera, da parte dalla maggioranza, con un provvedimento che deroga alla distanza minima di 100 metri dalle abitazioni. Altro elemento che favorisce una serie di perplessità  critiche.

” Se i fondi vanno spesi”, si è detto, ” questi potevano essere impegnati anche per potenziare la rete fognaria esistente, soprattutto quella che corre parallela alla Statale 16″.

 

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