Corropoli, polemiche della minoranza sul regolamento della Tasi

fabianoCorropoli. Si accende la polemica, a Corropoli, sull’approvazione in consiglio comunale del nuovo regolamento sulla Tasi. A cavalcarla è Luigia Fabiano, consigliere comunale e coordinatore cittadino del Pd, che in maniera ironica parla di un “regolamento frutto di un copia-incolla non molto riuscito”.

 

I rilievi avanzati sono anche di natura politica.
” L’assessore Dantino Vallese”, sottolinea la Fabiano, ” si è ricordato di prevedere una corposa detrazione per i rifugi alpini che hanno sede nel territorio di Corropoli, ma ha dimenticato purtroppo di prevederne per l’abitazione principale, per le famiglie numerose e per i figli minori a carico o disabili”.

E’ previsto l’obbligo per i cittadini di presentare la dichiarazione ed effettuare il pagamento dell’imposta anche solo per un euro. Un singolo euro, che vale una parcella del commercialista e una mezza giornata persa in adempimenti burocratici. Non solo. Per un singolo euro l’ufficio deve rincorrere il contribuente, emettere una cartella, denunciare per infedele dichiarazione. Un ufficio in cui il lavoro dei funzionari costa al contribuente 25 euro l’ora, deve perdere giorni per rincorrere cittadini che hanno omesso di dichiarare l’imposta di un euro.

Vorremmo ironicamente sottolineare che è indubbiamente questa di Corropoli è un’amministrazione vicina ai cittadini, soprattutto ai più deboli. Ed è anche un’amministrazione vicina ai commercialisti”.

Nell’applicazione delle aliquote per le abitazioni, fa rilevare l’esponente del Pd, “non sono previste le detrazioni per prima casa o per famiglie numerose, peraltro richiamate nel regolamento approvato.

Per quanto riguarda gli immobili diversi dalle abitazioni, non si differenziano le aliquote in base al settore di attività e alla tipologia e destinazione degli immobili. Pagano la stessa aliquota gli immobili strumentali agricoli, industriali, artigianali, commerciali senza nessuna differenziazione. Pagano la stessa aliquota gli immobili produttivi di reddito e quelli sfitti”.

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