Martinsicuro, piano spiaggia, Pd: senza rispettare la distanze dai fossi è illegittimo

spiaggia martiMartinsicuro. Le attrezzature di servizio alla balneazione (e si parla dunque anche di stabilimenti) vanno realizzati ad almeno cento metri di distanza dagli scarichi a mare, così come prevede la normativa in vigore.

 

Il rilievo è contenuto nel parere della Provincia di Teramo relativamente alla variante del Piano demaniale marittimo. arere che è ripreso dal circolo Pd di Martinsicuro alla vigilia dell’approvazione definitiva dello strumento di pianificazione degli arenili, che domani, 1 settembre, approderà in consiglio comunale.
La Provincia dunque ha determinato l’impossibilità “di costruire a 100ml dagli sbocchi a mare di corsi d’acqua e di scarichi di reflui, intendendo per reflui gli scarichi derivanti dall’utilizzo in attività domestiche,industriali e agricole”. Tale norma (art.5 del PTP)
è posta a salvaguardia del territorio e ci mette a riparo da eventuali
esondazioni e alluvioni: ricordiamo infatti che Martinsicuro è un comune
idrogeologicamente instabile e a rischio”. Questa la posizione del Pd, che ovviamente avanza proposte sulla tematica.

” E’ curioso come nella variante predisposta dalla maggioranza di Città attiva” dicono i democratici, ” non siano stati riportati i fossi e i corsi d’acqua esistenti, nonostante la delibera Comunale n.77 del 14.12.2006 li individuasse (n.32 fossi). Nonostante la Commissione Urbanistica Comunale composta da tecnici ne sollecitava (la
delibera n.77 del 2006) l’attenta considerazione in sede di analisi istruttoria

E’ chiaro che i corsi d’acqua devono essere riportati sul piano
demaniale altrimenti si rappresenterebbe una realtà falsa e si
consentirebbe di costruire laddove sarebbe vietato dalla legge.
Ci auguriamo che a tale dimenticanza si ponga immediatamente rimedio e che venga onorata l’indicazione della Provincia al rispetto delle distanza dai fossi. In caso contrario, per noi il piano è illegittimo”.
Il Pd chiede di fermarsi un attimo, riflettere e pensare ad uno strumento capace di “favorire uno sviluppo del litorale condiviso con le parti e più solido”.

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