Atri. Non si spengono le polemice sulle dichiarazioni dell’assessore Paolucci sulla probabile chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale di Atri. Se il centrodestra in Comune si è scagliata contro la maggioranza appena eletta in Regione, diversi esponenti del centrosinistra, a partire dal consigliere regionale Monticelli, guidano la protesta.
La federazione provinciale del Partito dei Comunisti Italiani esprime “ferma opposizione verso questa manovra che si inserisce nell’ormai cronico piano di smembramento della sanità pubblica. La motivazione della chiusura del reparto sarebbe da inquadrarsi all’interno del percorso di razionalizzazione del servizio sanitario abruzzese imposto su piano nazionale, al fine di permettere alla nostra regione un presunto rientro dalla pressante situazione debitoria. Nel portare avanti questo discutibile progetto, si fa riferimento a parametri quantomeno bizzarri e schematici, affidando il destino di una struttura efficiente e altamente qualificata, come nel caso di Atri, a tabelle e statistiche che non tengono conto del contesto reale e del rapporto di necessità tra la struttura ed i cittadini. La chiusura del reparto, frutto di una falsa logica ormai trentennale, che afferma il primato dell’economia sulla persona, arrecherebbe gravi problemi ai cittadini di Atri, Pineto, Silvi e del circondario, mettendo in pericolo la loro stessa salute”.
Il Pdci della federazione provinciale teramana, nel ribadire con fermezza che “la salute della persona non può essere oggetto di alcuna ‘razionalizzazione’, contrasta con fermezza questi tentativi che si palesano non solamente ad Atri, e ricorda che l’articolo 32 della Costituzione italiana, recita testuale ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti’. La minaccia verso il Punto Nascita di Atri sia un attacco a quanto sancisce la Costituzione, conseguentemente fa appello, unitariamente a forze politiche e istituzionali che in queste ore si stanno muovendo, affinche questa sciagurata ipotesi di smantellamento possa rientrare, nell’interesse generale della collettività” .
Nel frattempo anche il Consigliere del Comune di Pineto, Alberto Dell’Orletta, esponente del PD e già assessore all’Urbanistica nella seconda amministrazione Monticelli, interviene, con una nota, nel dibattito afferente la paventata decisione assunta dall’assessore Regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, di chiudere il punto nascita istituito presso l’Ospedale San Liberatore di Atri.
“Ritengo doveroso esprimere convinta solidarietà al Consigliere Regionale Luciano Monticelli destinatario nei giorni scorsi di gratuite invettive e critiche riguardo la prospettata decisione dell’Assessore Regionale alla Sanità di chiudere il punto nascita dell’Ospedale di Atri. Ho lavorato per quasi un quinquennio al fianco di Luciano Monticelli e conosco quanto impegno ha profuso nella battaglia politica condotta contro il governo regionale di centrodestra a tutela e conservazione dei servizi sanitari forniti alla collettività dal nosocomio atriano, per cui si appalesa singolare che oggi lo si additi quale corresponsabile della insensata scelta di privarlo del punto nascita con le immaginabili ripercussioni di carattere negativo per tutti gli utenti del comprensorio serviti dal San Liberatore. Il problema, semmai, è che oggi la politica a tutti i livelli si è per così dire burocratizzata ed i relativi interpreti si affidano più alle soluzioni tecniche formulate dai vari responsabili di settore che non al loro spirito di iniziativa politica, come dimostra la giustificazione addotta a sostegno della decisione di chiudere il punto nascita dell’Ospedale di Atri, ossia il fatto che detto reparto non abbia superato la soglia delle 500 nascite nel corso dell’ultimo anno. Considerato che le nascite ivi registrate nello scorso anno solare ammontano a 486 e che, se si fosse assunto quale parametro di riferimento la media ponderata delle nascite registrate negli ultimi 5 anni, l’Ospedale di Atri sarebbe ben al di sopra della indicata soglia, si comprende come si sia in presenza di un puro tecnicismo che ben poco ha a che vedere con la politica, almeno con quella che si è sempre prefissa di dare risposte alle esigenze dei cittadini. Per queste ragioni, nonché per evitare che ancora una volta il vasto comprensorio Atri/Roseto/Pineto/Val Fino sia oggetto di sofismi numerici depauperativi, mi corre l’obbligo esprimere solidarietà, altresì, al PD di Atri impegnato in questa battaglia politica di salvaguardia delle ragioni dei propri cittadini da sempre in collaborazione con l’allora Sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, e l’Esecutivo dallo stesso guidato. Allo stesso tempo, invito il PD di Pineto, nonché l’attuale Sindaco di Pineto, Robert Verrocchio, e la sua Giunta, a prendere convinta posizione contro la inopinata scelta di addivenire alla chiusura del punto nascita dell’Ospedale di Atri, consapevole – conclude Dell’Orletta – che questa non è una battaglia pro o contro esponenti del PD, bensì una battaglia politica a favore, ora come allora, dei cittadini anche del Comune di Pineto”.