Teramo, D’Alberto (Pd): “Che fine farà piazza Dante?”

piazza dante teTeramo. Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale, Gianguido D’Alberto, lancia l’allarme sulla situazione di piazza Dante a Teramo, al centro di una querelle tra amministrazione comunale e società che ha realizzato il parcheggio sotterraneo e a raso.

 

“Come è emerso anche nel corso delle riunioni della Commissione di Garanzia – sottolinea D’Alberto – la rinuncia alla realizzazione delle opere di sistemazione e arredo della piazza, definito più volte come obiettivo strategico di questa Amministrazione, sembra dipendere dal venir meno della copertura finanziaria del progetto e non, come asserisce il sindaco, dalla carenza di parcheggi in città a causa della situazione del vecchio stadio comunale. Perché il sindaco e la sua giunta non sono capaci di pretendere, nell’interesse pubblico, che venga applicata correttamente la convenzione stipulata con la Società che gestisce il parcheggio? Per quale ragione si stanno impiegando tempi biblici per la rimodulazione del Piano economico finanziario stabilito per l’intera operazione? Di fatto, le innumerevoli scadenze, previste e mai rispettate, hanno avuto per effetto indiretto uno smantellamento progressivo di alcuni punti cardine della Convenzione posti a garanzia dell’interesse pubblico”.

L’amministrazione, come afferma il capogruppo del Pd in Consiglio, “si è accollata l’anticipazione del pagamento dei corrispettivi dovuti ai collaudatori, per una somma complessiva di circa 37.000 euro e costituisce solo l’ultima delle numerose “deroghe” alla Convenzione la quale, all’articolo 11, stabilisce, invece, in modo chiaro che i relativi oneri devono essere posti a carico del Concessionario. Come è noto, infatti, il termine di scadenza della gestione del parcheggio a pagamento da parte della Società concessionaria, che la convenzione fissava al 31 marzo 2011, è stato più volte differito con una serie di proroghe temporanee che hanno spostato nel tempo la riconsegna della piazza alla città e che hanno creato disorientamento e incertezza nei cittadini. La precarietà della situazione, che ha dato luogo ad un contenzioso ancora in atto e che espone il Comune ad un rischio altissimo – conclude – denota una imperdonabile carenza di programmazione ed impone all’Amministrazione di esprimersi in modo chiaro, una volta per tutte, in merito alla reale volontà politica-amministrativa sulla vicenda”.

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