Teramo. “42 anni e non sentirli”, si direbbe. Invece, secondo il Movimento 5 Stelle, le 42 edizioni della Coppa Interamnia che si concluderà oggi con l’ultima giornata di gare, si sentono tutte. “La Coppa ha perso da tempo la propria attrattiva e si è via via trasformata in un’insignificante festa senza un preciso target – spiegano dal Movimento -una settimana di musica a tutto volume, birra, tanti rifiuti e poco altro. L’ennesima celebrazione del nulla che caratterizza la Teramo dei nostri giorni”.
Questi i consigli dei 5 Stelle per l’edizione del prossimo anno: “L’evento sportivo è il fiore all’occhiello e il cuore della Coppa e tale deve restare. Il campo centrale di Piazza Martiri va però valorizzato ed attrezzato per offrire un colpo d’occhio migliore; bisogna lavorare molto sulla comunicazione (risultati, curiosità, sfide più significative) e trasformare i match in veri e propri eventi che possano a coinvolgere i cittadini. La Coppa Interamnia deve diventare espressione e vetrina del nostro territorio! Perchè allora non allestire stand che servano prodotti locali a km zero? Perchè non cogliere questa straordinaria occasione per promuovere la cucina autoctona, il vino e le pregiate birre artigianali delle nostre colline? Perchè non dare prova di civiltà servendo gli alimenti con stoviglie ecologiche (magari brandizzate) accompagnate dall’acqua del Gran Sasso distribuita non nelle inquinanti bottiglie di plastica ma attraverso erogatori ad hoc? E non sarebbe bello – continuano – fare una seria promozione delle tante mete turistiche del nostro meraviglioso territorio attraverso proposte, buoni vacanza e gadget promozionali? E perché non allestire mostre mercato riservate ad artigiani e produttori abruzzesi? E visite guidate presso musei e scavi archeologici aperti giorno e notte? E non andrebbe garantita la pulizia della città attraverso il posizionamento capillare di bagni chimici a disposizione degli ospiti? Ed infine, perché non vengono coinvolte nella manifestazione le poche realtà rilevanti rimaste sul territorio come l’Università e l’Istituto Zooprofilattico, assoluta eccellenza mondiale nel campo della salubrità dei prodotti alimentari? Perché questa città, alle collaborazioni virtuose, continua a preferire piccoli interessi di bottega? Il futuro dell’Interamnia passa attraverso questi punti interrogativi che costituiscono evidentemente altrettante domande retoriche. Trasformarle in azioni concrete rappresenta, secondo noi, l’unico modo per ridare un senso a questo evento”.