Teramo. Più che un ballottaggio, a qualche cittadino sarà sembrato, ascoltando la tv o leggendo qua e là, di essere entrato (forse anche non volendo) nella vecchia fattoria. La lotta per la poltrona di primo cittadino di Teramo, che decreterà il “the winner is” domenica prossima con il voto che si potrà esprimere dalle 8 alle 23, è ormai un ricorrere continuo a paragoni animaleschi. Ha iniziato il centrodestra con l’anatra zoppa, ha proseguito, sussurrando, il centrosinistra con il salto della quaglia, ha condito il tutto Berardo Rabbuffo, con l’ormai celeberrima papera muta.
La campagna elettorale teramana vive anche di caricature, come quella che riguarda Manola Di Pasquale, trasformata per l’occasione in anatra zoppa. L’ha pubblicata questa mattina sul suo profilo Facebook l’assessore Rudy Di Stefano, invitando a non rischiare il commissariamento del comune di Teramo in caso di vittoria della candidata del Partito Democratico. La Di Pasquale, infatti, in caso di elezione, si ritroverebbe con 19 consiglieri di centrodestra in consiglio comunale contro 14. Una situazione, secondo i partiti e le liste a sostegno di Brucchi, che porterebbe il comune ad essere commissariato.
Ma contro questa ipotesi il Pd tuona: “Con tutta la strafottenza che contraddistingue il centrodestra, hanno messo in atto una disinformazione mirata a condizionare la libera espressione democratica dei cittadini proprio quando questi ultimi si stanno apprestando consapevolmente alla liberazione da quella cappa di potere che ha fatto il bene di pochi ma contestualmente ha condannato la città ad un grave declino ed alla perdita di dieci lunghi anni. Affermare – prosegue il Pd in una nota – che con la vittoria di Manola Di Pasquale il Comune verrà commissariato è totalmente falso, moralmente vergognoso e politicamente indecente. I cittadini sono chiamati ad eleggere il proprio sindaco direttamente e solo con le dimissioni volontarie si può revocare tale mandato popolare. Nessuna altra ipotesi corrisponde al vero ma la subdola iniziativa di condizionare la libera espressione dei cittadini teramani verso il cambiamento mette in evidenza la paura del sindaco uscente; il quale, peraltro già bocciato a partire dai suoi sostenitori non avendo raggiunto nemmeno lontanamente i numeri della sua coalizione, sa bene che il ritorno a casa è alle porte”.
Tra l’altro, solo sussurrato in ambienti Pd e scritto invece “nero su bianco” dal sito ilfattoteramano.it a firma di Cristian Francia, si evocano presunti salti di quaglia dal centrodestra al centrosinistra in caso di vittoria di Manola Di Pasquale. Se inizialmente si parlava di un Paolo Gatti chiedere un assessorato al neo Governatore Luciano D’Alfonso (ipotesi smentita nettamente dall’interessato a chi scrive), adesso si evocano presunte affiliazioni sulla scia nazionale tra NCD e Pd, che avrebbero conseguenze in consiglio comunale.
Comunque, consentiteci di assegnare l’oscar per il miglior animale della fattoria: il vincitore non può che essere l’ex candidato sindaco Berardo Rabbuffo, in appoggio ora a Manola Di Pasquale. La sua “meglio un’anatra zoppa che una papera muta” non correrà per il ballottaggio, ma resterà di certo una delle affermazioni più divertenti della politica teramana che, di rado, fa parlare di sé per la simpatia degli interpreti.