Roseto. “L’ultimo consiglio comunale, che verrà riproposto in seconda convocazione nella giornata di domani, ha evidenziato che la maggioranza di centrodestra rosetana non ha i numeri per approvare l’ennesimo scempio per la città ed i suoi operatori”.
Lo ha dichiarato il Partito Democratico di Roseto, contestando “la proposta di raddoppiare l’occupazione di suolo pubblico per alcuni esercizi posti su parchi ed aree pubbliche”, considerata “un affronto ed una offesa per tutte quelle stesse attività che, aperte tutto l’anno, non riescono a coprire gli ingenti costi di gestione visto il momento di grave crisi”.
“Il partito democratico – ha spiegato il segretario Simone Tacchetti – sarà sempre contrario e combatterà la logica della spartizione per pochi portata avanti dalla maggioranza. A noi interessa lavorare per programmare lo sviluppo ed il futuro di questa città; in questo senso riteniamo che l’area posta in prossimità del sottopasso di via Marco Polo su cui insistono attività oggetto di ampliamento, debba servire, attraverso permuta, alienazione o quant’altro, a far acquisire all’ente l’area di via D’Annunzio, già oggetto di contenzioso tra l’ente stesso ed il proprietario. Questo permetterebbe di risolve definitivamente il problema parcheggi nel centro cittadino ed al tempo stesso attraverso lo spostamento delle attività nell’area pubblica a sud del sottopasso di via Marco Polo si eviterebbero ulteriori contenziosi con l’ente”.
Gli fa eco il capogruppo Teresa Ginoble: “Questa amministrazione non ha una visione armonica del territorio; si caratterizza per ulteriori concessioni a chi già ha a discapito di nuova occupazione; mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i tanto sbandierati consigli di quartiere e la consulta del turismo. Di certo so cosa pensano i cittadini rosetani, stanchi di essere tartassati dai continui aumenti di Tosap, Imu (al massimo) e loculi (+ 60%) a fronte di scarsa manutenzione e servizi”.
Tutto il PD stigmatizza “i gesti goliardici e ludici del consigliere Norante che si permette di posizionare una bandiera bianca sui banchi dell’opposizione, nel totale silenzio del presidente del consiglio sempre più di parte ed in campagna elettorale; riteniamo di non infierire perché sarebbe come sparare sulla croce rossa”.