Teramo. Un osservatorio provinciale in materia di appalti dei servizi di igiene ambientale col compito di vigilare sul corretto comportamento degli operatori e dei lavoratori del settore e con l’obiettivo di perseguire la più ampia applicazione delle norme e dei contratti.
E’ la proposta che il sindacato Fiadel lancia alle altre sigle sindacali di categoria Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e a Confindustria Teramo: un protocollo d’intesa da sottoscrivere insieme a Confindustria Teramo perchè siano garantite la tutela e la regolarità nell’applicazione dei contratti nazionali di lavoro in materia di igiene ambientale (FISE-ASSOAMBIENTE per le aziende private; FEDERAMBIENTE nel caso delle società pubbliche).
“Si avverte in modo sempre più forte la necessità di una maggiore tutela delle imprese di igiene ambientale che operano nel rispetto e nel pieno della legalità e della trasparenza nel settore dei servizi pubblici, anche in considerazione del ruolo strategico che questo settore riveste per il tessuto economico della Provincia di Teramo”, sostiene il segretario provinciale Fiadel, Massimo Di Carlo.
Il sindacato Fiadel elenca solo alcuni recenti episodi che rendono sempre più urgente un intervento risolutivo e un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel sistema. In provincia di Teramo operano aziende di igiene ambientale che inquadrano i propri lavoratori con contratti di cooperativa e con retribuzioni al di sotto di quanto contemplato dal contratto nazionale d’igiene ambientale. In un cambio d’appalto a Corropoli, la società Poliservice, che opera principalmente in Val Vibrata, si è ritrovata davanti al riassorbimento di lavoratori fino ad allora inquadrati con contratti di cooperativa: “Solo il proficuo e tempestivo confronto con le rappresentanze sindacali ha permesso la sottoscrizione di un verbale di accordo per riassorbire questi lavorati secondo le norme di legge, limitando al minimo i riflessi negativi sulla rispettiva situazione e scongiurandone la perdita del lavoro”, situazioni analoghe si sono verificate nei comuni di Montorio al V. e Tossicia, precisa Di Carlo.
In questo contesto, si rende necessario individuare al più presto criteri di aggiudicazione dei lavori che considerino anche i requisiti qualitativi delle imprese, nonché le capacità tecniche, organizzative, produttive e finanziarie, al fine di integrare l’attuale sistema.
“La non congruità delle prestazioni e l’affatto corretta applicazione dei contratti nazionali dei servizi di igiene ambientale, quali ise-Assoambiente per le aziende private; Federambiente per le aziende pubbliche, ingenera contenziosi con conseguenti pregiudizi per l’ente appaltante, per il lavoratore e per l’intera comunità”, spiega il segretario. E ricorda che il quadro normativo vigente disciplina i servizi di igiene ambientale: “Non solo fornisce agli enti appaltanti puntuali indicazioni relative alla corretta stesura dei bandi di gara, ma sancisce anche l’obbligo per le stazioni appaltanti di individuare un importo a base di gara sulla scorta di indicazioni aggiornate”.
Da qui la necessità, secondo il sindacato Fiadel, di costituire un Osservatorio provinciale in materia di appalti di servizi di igiene ambientale, anche per effettuare, dove se ne riscontri l’esigenza,