Teramo. Le prove generali di un accordo sono già terminate. Dopo la risposta di Manola Di Pasquale alle “condizioni” dettate dal candidato sindaco Gianluca Pomante, lo stesso Pomante, sostenuto da tre liste civiche, chiude definitivamente la porta al Partito Democratico.
“Il PD vuole cambiare tutto (apparentemente) per non cambiare nulla (nella sostanza) – si legge in una nota – Sostenete di voler fare politica privilegiando il merito e la trasparenza ma non siete disponibili a confrontarvi solo sulle competenze e sulle capacità dei candidati, dovendo, come ogni vecchio partito, pagare le cambiali politiche rilasciate ai personaggi che Vi appoggeranno e pretenderanno poltrone in cambio di voti. Questo è il succo delle tue parole. Ti ho chiesto di escludere dalle candidature le persone che hanno avuto incarichi pubblici negli ultimi dieci anni, perchè sono evidentemente ricattabili da quegli stessi politici che hanno conferito loro l’incarico. Non potrebbero mai essere realmente indipendenti. Mi rispondi che non è possibile per non perdere le professionalità acquisite. Quali professionalità? Quelle dei personaggi che hanno devastato la nostra città e la nostra regione? Meglio i dilettanti e l’indipendenza, visti i risultati. Ti ho chiesto di essere trasparenti con i cittadini e di concordare prima gli assessori che dovranno coadiuvare il sindaco nella gestione della città. Affinchè possano scegliere una squadra e non un solo uomo. Mi rispondi che non è possibile per rispettare le altre liste e il risultato delle elezioni. Ma di cosa parli? Le altre liste si troverebbero al nostro stesso tavolo e sceglierebbero con noi. Con i miei “ragazzi” – prosegue Pomante – preferisco lottare a testa alta piuttosto che accettare compromessi che certamente ci garantirebbero poltrone e prebende ma impedirebbero qualsiasi cambiamento e condannerebbero Teramo definitivamente al declino. Teramo, questa volta, ha una vera alternativa e può accendere il suo futuro”.