Teramo. La querelle tra maggioranza ed opposizione sull’aumento della Tia abbandona le vignette e mette sul piatto il “cartaceo”. E’ Manola Di Pasquale, consigliere comunale del Pd, a rispondere al sindaco Maurizio Brucchi che ieri, in conferenza stampa, ha negato aumenti sulla Tia.
“Basta prendere i cedolini della Tia degli anni passati e quelli che stanno arrivando in questi giorni, per verificare come consistenti aumenti ci siano stati”, afferma la Di Pasquale che rende pubblici i suoi cedolini. Per l’anno passato Manola Di Pasquale avrebbe pagato 908,57 euro (sottolineando che il rifiuto prodotto è solo la carta), mentre per l’anno 2013 il cedolino della Di Pasquale riporta 1.048,62 euro. “Il continuo aumentare della tariffa per la gestione dei rifiuti – prosegue il consigliere comunale del Pd – dipende non dal costo dello smaltimento del rifiuto, che la differenziata avrebbe dovuto notevolmente diminuire, ma dal continuo crescere dei costi fissi della Team e quindi da una non corretta organizzazione dell’azienda”. Manola Di Pasquale sottolinea quali fossero gli obiettivi dell’ormai ex amministratore delegato Troiano, che avrebbe voluto snellire l’apparato della Teramo Ambiente: “Il sindaco ha pensato bene di sostituirlo”, afferma e rivolta al capogruppo Valeria Misticoni: “Prima della gestione del centrosinistra al Consorzio Agrario erano stati nominati commissari Paolo Gatti e poi Giandonato Morra, noti esponenti del centro destra teramano, che sono stati capaci soltanto di spacchettare l’azienda ormai chiusa da anni e metterla in vendita. Il Consorzio Agrario non è scomparso, ha soltanto cambiato dimensione e nome, oggi è interregionale e si chiama Cadam”.