Teramo. La querelle infinita sul Ruzzo tra sindaci di centrodestra e di centrosinistra si arricchisce di un nuovo capitolo a firma del primo cittadino di Teramo.
Maurizio Brucchi ha infatti scelto di rispondere alle ultime esternazioni del Partito Democratico che, in conferenza stampa, lo aveva attaccato accusando di indirizzare il CdA dell’azienda e criticando la scelta di licenziare i lavoratori per far subentrare i privati. «La verità è che sabato scorso il centrosinistra ha votato per la messa in liquidazione del Ruzzo – attacca Brucchi riferendosi al voto contrario espresso dai sindaci di centrosinistra al piano presentato dal presidente Forlini – Minosse e compagni non vogliono salvare l’azienda. C’è una situazione debitoria importante e presto il presidente Forlini dovrà chiedere un mutuo di sette milioni di euro per soddisfare i creditori. Per la prima volta ci siamo trovati di fronte ad un piano preciso, ma non vuol dire che l’acqua sarà privatizzata. Le acque private sono quelle che si comprano in bottiglia nei supermercati». E sui lavoratori: «Mi dispiace per quelli che dovranno andare a casa (venti in tutto, secondo il sindaco, mentre il centrosinistra sostiene ne siano 36; ndg), ma è un passaggio stabilito dalla legge. C’è la possibilità che gli interinali possano essere riassorbiti dalle imprese che entreranno».