Alba Adriatica, via Ascolana chiusa: chi deve intervenire sul ponte danneggiato?

ponte_ancora_chiusoAlba Adriatica. Chi deve intervenire sul ponte del Vibrata di via Ascolana? Chi dovrà effettuare l’intervento e, chi, sopratutto, farsi carico della spesa? I dubbi si intersecano in questi giorni post Ciclone Venere, quando la stima dei danni si lega anche alla necessità di ripristinare alcune situazioni.

Uno dei casi più emblematici riguarda il ponte sul Vibrata di via Ascolana, al confine naturale tra i territori di Alba Adriatica e Corropoli. Il ponte ( e di riflesso anche la viabilità in entrata e in uscita nella zona est di Alba) è chiuso da una settimana per lo smottamento di un pilastro che poggia nel greto del torrente, che ha prodotto poi una crepa vistosa sull’asfalto. I problemi legati alla viabilità sono noti, sopratutto in alcuni orari della giornata e al momento ancora non può essere fatta una stima su quando il viadotto potrà essere nuovamente percorribile. I nodi da chiarire, però, sono due: che tipo di intervento sarà necessario per sistemare il ponte (limitato o più strutturale, e dunque con opzioni di spesa decisamente diverse) e chi dovrà intervenire? Il ponte sul Vibrata rappresenta il confine tra i due territori (Alba e Corropoli) e dunque eventuali interventi dovrebbero essere compartecipati tra le due municipalità. Almeno questa dovrebbe essere la regola. Poi ci sono altri ragionamenti da fare. Se la spesa sarà irrisoria, gli enti potrebbero fare questo sforzo. Se al contrario, poi, l’operazione sarebbe economicamente più impegnativa, i ragionamenti da fare sarebbero altri. Sopratutto come reperire le risorse, visto che la strada è comunque comunale. Nei prossimi giorni il quadro dovrebbe essere più chiaro, mentre in questi giorni entrambe le municipalità hanno effettuato delle prime verifiche sul ponte danneggiato. Il sindaco di Corropoli, Umberto D’Annuntiis, ha già avuto modo di ripetere che l’ente ha speso, per la ricostruzione del ponte di via Vomano, con fondi propri (350 mila euro), crollato nell’alluvione del 2011 e che non ha avuto nessun ristoro, ancora, dagli enti sovra-comunali.Considerazione che lascia spazio a poche interpretazioni. La speranza è che la spesa sia minima, perchè in caso contrario la chisura della strada, già da ora foriera di disagi, potrebbe essere anche prolungata.

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