Teramo. Giovanni Cavallari, capogruppo del Pd al Comune di Teramo, scioglierà la riserva sulla sua candidatura a primo cittadino entro il mese di dicembre.
La cosa ha suscitato lo stupore de “I PerDavvero”, che lamenta l’atteggiamento del Partito Democratico locale. “Occorre ricordare – spiegano meglio in una nota – che è trascorso più di un anno da quando fu l’assemblea comunale del PD ad annunciare che entro dicembre del 2012 il partito avrebbe dovuto effettuare una scelta circa la personalità da mettere in campo contro la scontata ricandidatura di Brucchi, scelta da condividere con altre forze di centro sinistra. Si è perso del tempo prezioso – più di un anno – senza che sull’argomento sia mai stata presa una decisione concreta; si è annunciato successivamente che Giovanni Cavallari sarebbe stata la proposta ufficiale del partito salvo lo scioglimento di una riserva da parte dello stesso capogruppo. Adesso l’opinione pubblica e i militanti del partito vengono messi inspiegabilmente di fronte ad un ennesimo rinvio. Cosa accade nel PD? Perché questo ritardo?”.
Sebbene non riconduca la responsabilità sullo stesso Cavallari, il gruppo considera comunque il partito “incapace di decidere, perché probabilmente diviso al suo interno e che non riesce ad assumere iniziative di un qualche peso politico sia nei confronti dell’interessato che delle altre forze politiche. Un’inerzia – lamentano I PerDavvero – che non è azzardato considerare fin da ora assai dannosa per il centro sinistra e per la città, la quale ha il diritto di sapere quali saranno gli scenari futuri delle prossime elezioni. La cosa è tanto più grave- il congresso in corso docet- se si tiene conto di una questione fondamentale: non è dato sapere quali sono le scelte politico-amministrative che il partito intende mettere in campo per delineare un programma per la città e per il suo futuro. È uno scenario già conosciuto e sperimentato: si va alle elezioni senza contenuti, alla ricerca forse di una specie di demiurgo capace di per sé di assicurare alla città il cambiamento di cui ha bisogno, dopo la fallimentare gestione del centro destra. Quali contenuti? Si pensa di trovare all’ultimo momento una “personalità” cui appiccicare un programma purchessia, non importa se poi assomiglia a quello dell’avversario, sprovvisto di idee, definito alla bell’e meglio, così, tanto per affrontare una competizione già persa in partenza!”.
Ricordati dal gruppo i temi all’ordine del giorno: “si tratta di definire bene cosa si vuol fare per arginare sul nostro territorio la grave crisi economica che attanaglia il paese mentre gli enti locali non hanno più risorse per assicurare servizi essenziali. Occorre una politica urbanistica e per la casa, dei trasporti, infrastrutture viarie e tranviarie, della manutenzione del centro storico, una politica per la scuola e la cultura, l’avvio di una politica che in tempi rapidi porti al recupero dell’immenso patrimonio edilizio abbandonato e in permanente degrado. Più in generale si ha bisogno di una programmazione fondata non su proposte mirabolanti, ma su obiettivi concreti e raggiungibili. Su questi temi il PD avrebbe già dovuto mobilitarsi avviando un proficuo lavoro con le altre forze politiche, rapportandosi per esempio con quelle forze politiche che già hanno operato delle scelte e che intendono rapportarsi con il nostro partito. Ancora una volta si assiste ad un tirare a campare, all’immobilismo, ad una situazione non chiara alimentata da dirigenti assai poco propensi a parlare e a discutere con i propri iscritti e soprattutto con l’opinione pubblica. Se si continua così, le forze del centro sinistra già pongono le premesse per una sicura sconfitta”.