Atri. È stato un consiglio comunale “vivace” quello che si è riunito ieri ad Atri. Mentre l’assise si preparava a discutere i punti all’ordine del giorno, una rappresentanza delle associazioni sportive, rimaste prive di una location in cui allenarsi e disputare le gare, ha messo in scena una protesta con tanto di striscioni.
Al momento, per loro, non dovrebbero esserci sostanziali novità, a meno che non decidano di cambiare sport e darsi al footing.
Detto ciò, durante il consiglio è stato formalizzato l’ingresso di Barbara Ferretti e Alfonso Prosperi nel gruppo del Partito Democratico.
“Ma” aggiunge il capogruppo di partito Chiara Di Nardo Di Maio “le buone notizie terminano qui. Abbiamo assistito ad una seduta consiliare nella quale la maggioranza ha presentato una serie di adempimenti decisamente discutibili. “ono stati, ad esempio, riconosciuti debiti fuori bilancio (procedura ovviamente legittima e con cifre non eccessive) ma già si sa che ce ne sono altri in arrivo di ben altra portata e non si capisce in base a quale programma di priorità sono scelti. Si è anche aggiunta una vero e propria ‘svendita’ di aree pubbliche. Tutti siamo d’accordo nel regolarizzare situazioni di fatto ma non accettiamo che aree del Comune, che vengono rese edificabili dal PRG approvato da questa Amministrazione, vengano vendute con trattativa privata (e per di più al costo di terreno agricolo) quando invece si dovrebbe fare un bando pubblico. Questo significa creare un danno economico alla collettività, reso ancor più vergognoso e riprovevole dal fatto che il privato ne ha fatto richiesta quattro giorni prima delle elezioni; una cosa discutibile su cui ognuno può riflettere (la qual cosa offre ampi spazi di riflessione a chiunque; per maggiore trasparenza, chiarezza e per sgombrare il campo da qualunque retropensiero, sarebbe opportuno annullare l’iter e riproporlo poi con avviso pubblico). Le vendite sono condivise se svolte nel rispetto della legge e nella correttezza delle perizie tecniche. La ciliegina sulla torta, come da noi già denunciato, è stata la modifica dello statuto comunale con l’istituzione del Presidente del Consiglio e con la possibilità di un candidato non eletto di essere nominato come assessore esterno. Oltre alla enorme discutibilità della modifica, ci è toccato pure ascoltare la ‘paternale’ del Sindaco sul valore della democrazia e del principio di maggioranza. E’ bene ricordare al primo cittadino che vincere un’elezione non autorizza a variare con atto unilaterale, senza aprire alcun dibattito, le regole del gioco rappresentate dallo Statuto Comunale, sulle cui modalità di approvazione chiediamo venga attivata una riflessione: la regola dei 2/3 non è più consona in un maggioritario puro e fortemente sbilanciato”.