Vicenda Veco a Martinsicuro, Pdci: coniugare salute e lavoro

veco_scioperoMartinsicuro. Anche il Pdci prende posizione sulla vicenda Veco, la storica fonderia di Martinsicuro alle prese con un problema di collocazione “ambientale” che crea più di una preoccupazione. Nella recente seduta del consiglio comunale l’assise civica ha votato, all’unanimità, un ordine del giorno, presentato dal Pd, per rivedere il piano acustico.

 

La lettera del Pdci

 I lavoratori della Fonderia Veco di Martinsicuro scendono di nuovo in lotta, ancora una volta per difendere il proprio lavoro. Essi chiedono che si faccia chiarezza nel contenzioso apertosi tra l’amministrazione comunale e la fabbrica, sulla questione dell’inquinamento acustico relativa all’ordinanza anti-decibel, ed all’interpretazione delle normative e della classificazione delle fasce perimetrali cittadine, che potrebbe limitare fortemente la produzione aziendale. L’azienda, dal canto suo, ha immediatamente minacciato la chiusura.L’interpretazione della vicenda non è univoca, infatti “si sono formati comitati cittadini” che chiedono la chiusura della storica fonderia, mentre il sindaco sostiene di “..essersi trovato in obbligo di  firmare l’ordinanza anti-rumore”.Il Partito dei comunisti Italiani ritiene che sia bene precisare innanzitutto che i lavoratori Veco non hanno mai anteposto il lavoro alla salute; le vertenze passate dimostrano invece come essi abbiano sempre difeso contemporaneamente lavoro, ambiente di lavoro e sicurezza sul lavoro.In un documento del luglio 2012, denunciammo forti pressioni sulla Veco che perseguono una strategia già vista alla Teleco di Roseto: fabbrica smantellata e sfruttamento dell’area edificabile. A tutto si lega il processo di smembramento industriale che colpiscono fabbriche come queste che, prendendo dunque a pretesto oggettive mancanze aziendali e difficoltà della stessa, dettate dalle sempre più massicce pressioni dei grandi gruppi monopolistici, su di esse fa perno per raggiungere e legittimare lo scopo prefissato, quello della chiusura dell’impianto produttivo.A tale scopo, si cerca di dividere e rendere inconciliabili le ragioni dei lavoratori con quelle della cittadinanza, spingendo verso una contrapposizione che non ha ragione di essere, perché la destrutturazione produttiva rappresenta la disgregazione di un intero territorio.Il Pdci ritiene che compito del apolitica sia quello di sapere intervenire per facilitare la vita dei cittadini e, nel caso di specie, è assolutamente indispensabile ed imprescindibile il coinvolgimento dei livelli istituzionali tutti, amministrazione locale, provinciale regionale ed i parlamentari affinchè sviluppino, in modo coordinato, le attività necessarie per il reperimento di fondi e/o finanziamenti che, uniti all’obbligatorio coinvolgimento dell’azienda, consentano di realizzare gli interventi necessari, anche rispetto alle abitazioni interessate, per il superamento delle problematiche relative alla salute pubblica nella salvaguardia delle attività industriali e dei posti di lavoro sempre più sicuri.

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