Teramo. “Io la mia terra la difendo”. Con questo slogan, il Movimento 5 Stelle della provincia di Teramo dà il via alla raccolta firme anti-trivellazioni e contro le lobbies del petrolio. Non ci stanno a vedere la loro terra, l’Abruzzo, declassare da “regione verde d’Europa” a “distretto minerario”.
La raccolta firme interesserà, nei prossimi giorni, tutte le piazze dei comuni della provincia teramana, per sensibilizzare la cittadinanza sul tema, ma anche per fare pressioni sulla classe politica, “abituata” dicono “a sottovalutare i reali interessi dei cittadini e troppo sensibile agli appetiti delle lobbies internazionali, come quelle petrolifere”. A partire dal caso “Colle dei Nidi”, il primo permesso di ricerca rilasciato dopo l’approvazione della S.E.N. (strategia energetica nazionale) Clini-Passera. Ma è quasi concluso anche l’iter di molte altre concessioni che interessano quasi il 40% del territorio regionale.
“Invitiamo tutti i portatori di interessi e i nostri rappresentanti politici a non strumentalizzare l’argomento” aggiungono “lavorando, in modo demagogico e speculativo, sulla coscienza dei cittadini fiaccati dalla crisi economica ed elencando presunti vantaggi occupazionali in cambio delle concessioni per la ricerca e la coltivazione di giacimenti di idrocarburi. I vantaggi che deriverebbero da scelte di questo tipo sarebbero di gran lunga inferiori agli svantaggi che saremmo costretti a sopportare. Ogni attivista del M5S è pronto a una battaglia democratica e senza quartiere contro chi vuole mettere le sue mani sporche di petrolio in provincia di Teramo e in Abruzzo”.