Mosciano. Il Tribunale di Giulianova ha condannato il consigliere comunale Emilia Di Matteo a 6 mesi di reclusione, al pagamento delle speselegali e al risarcimento del danno, per le dichiarazioni fatte in Consiglio Comunale nel giugno del 2009, con cui accusava Marco Battestini di aver gestito in modo illegale e con latrocinio la Sogesa.
Società della quale era stato presidente dal 2000 al 2007.”Dispiace che Marco Battestini abbia dovuto ricorrere alla magistratura per riconoscere la correttezza e legalità del propriooperato”, si legge in una nota di Sel. “Come pure occorre rimarcare l’irresponsabilità, la superficialità e la cattiveria di chi, pur di avere 5 minuti di visibilità non si è fatto scrupolo di infangare in modo ingiusto la reputazione di persone perbene.Purtroppo la Di Matteo non è stata l’unica a sparlare su queste vicende.Altri “politicanti accattoni” hanno usato gli stessi argomenti falsi ed offensivi per screditare un avversario politico : sono stati solo più furbi nel farlo, ma sono egualmente colpevoli”. Tutti concetti espressi, oggi, in conferenza stampa, nella quale poi sono stati passati in rassegna gli anni di gestione di Sogesa da parte di Battestini, che è stato prima Vicepresidente Cirsu e dal 2000 Presidente di Sogesa fino a settembre 2007. In quegli anni la società ha garantito ai cittadini dei Comuni consorziati un servizio ottimo (premiato tutti gli anni dalla Regione), a costi bassi e realizzando UTILI per la società (€ 1.200.000 nei primi 3 anni);Sogesa, partita da zero, era arrivata ad un fatturato superiore ai 9 milioni di Euro; Cirsu e Sogesa erano il fiore all’occhiellodella Regione Abruzzo nel ciclo integrato dei rifiuti.Dal 2003 (quando le cose andavano a gonfie vele) Battestini ed il suo CdA chiesero ai Comuni di impegnarsi celermente perla realizzazione di una necessaria nuova discarica paventando, in assenza di ciò, grandissime difficoltà negli anniseguenti. A gennaio 2005, dopo reiterate richieste formali cadute nel vuoto, Battestini e gli altri 2 consiglieri “pubblici”rassegnarono le dimissioni in disaccordo con l’inerzia dimostrata da Regione, Provincia e Comuni rispetto alla realizzazionedella discarica richiesta. Furono “pregati” di rimanere in carica e l’avvicendamento, più volte richiesto, avvenne solo asettembre 2007, addirittura dopo più di un anno dalla scadenza naturale del mandato.d)occorre rimarcare che l’indennità percepita da Marco Battestini, quale Presidente, era di € 1.145 mensili; in 7 anni dimandato non si è mai avvalso di beni aziendali (macchina,telefono,segreteria); non ha mai chiesto un rimborso spese, néspeso un euro in “rappresentanza” o in “consulenze”. Ad oggi Battestini, come gli altri consiglieri dell’epoca, vantano creditinei confronti di Sogesa per indennità che non si fecero erogare nei momenti delle prime difficoltà economiche della società.I successivi amministratori hanno trasmesso (in modo censurabile, ma a questo punto chiarificatore) tutto l’operato delC.d.A. presieduto da Marco Battestini alla Procura Della Repubblica ed alla Corte dei Conti che l’hanno vagliato nonriscontrando irregolarità né tantomeno illegalità.