Ruzzo Reti, rincari sulle tariffe per coprire i debiti: la protesta della Teramo a 5 Stelle

M5S_ruzzoTeramo. Settanta milioni di euro di debiti, 107 impiegati su 256 dipendenti, assunzioni clientelari e condotte ridotte come colabrodi. Questa è, ad oggi, l’immagine della Ruzzo Reti spa, che ha chiuso il bilancio 2011 con un ingente debito.

Debito che, su proposta del suo presidente, potrebbe essere coperto, non dai diretti responsabili, ma, ovviamente, dai cittadini. Come? Con un “contributo straordinario” di tre euro. In sostanza, un rincaro sulla bolletta. Naturalmente, la “proposta” ha scatenato non poche reazioni contrastanti. L’ultima, quella del Movimento 5 Stelle Teramo, che descrive la Ruzzo Reti come “una società che è diventata una macchia scura e tetra sulla città”.

“Il disastro del Ruzzo” si legge in una nota “ha precisi responsabili, chiari ed identificati anche dalla legge: sono gli amministratori e i sindaci che si sono succeduti negli ultimi anni e che dovranno rispondere sul piano operativo e su quello dell’omesso controllo. Se esiste come esiste una responsabilità erariale, dovranno essere loro e non i cittadini a ripianare l’ammanco. Il Movimento ‘Teramo 5 Stelle’ chiede anche all’autorità giudiziaria di battere un colpo su una vicenda che è stata negli ultimi mesi oggetto di articoli di stampa che configurano chiare ipotesi di reato. Alla Ruzzo Reti, che propone l’aumento della tariffa dell’acqua, il Movimento chiede di fare piena chiarezza sulle scelte effettuate in passato, non ultima la costituzione della società in liquidazione Idros srl di cui non si comprendono le finalità. Alla Ruzzo Reti che propone l’aumento della tariffa dell’acqua il Movimento chiede di adottare immediatamente tutti i provvedimenti necessari atti a ripristinare una situazione di piena legittimità ed a cancellare operazioni anomale, effettuate anche sul piano occupazionale. Alla Ruzzo Reti, che propone l’aumento della tariffa dell’acqua, il Movimento chiede di verificare se la tariffa applicata sia conforme agli esiti del referendum del 12 e 13 giugno 2011 o se, come sembrerebbe dagli atti dell’ATO, la stessa non sia gravata dalla voce finalizzata al recupero del capitale investito che è in totale contrasto con il risultato della consultazione referendaria. Alla Ruzzo Reti il Movimento, da sempre e per sempre portatore del principio ‘sacro’ di gestione pubblica dell’acqua, chiede soprattutto serietà e trasparenza, perché il tempo è scaduto ed i cittadini non sono più disposti a tollerare”.

 

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