Tassa di soggiorno, a colloquio con gli amministratori di Pineto, Giulianova e Silvi

mare_alba_adriaticaLa stagione turistica 2013 è oramai alle porte e, come di consueto, in questo periodo si inizia a parlare delle problematiche direttamente o indirettamente ad essa collegati.

Abbiamo ascoltato i sindaci di Giulianova, Francesco Mastromauro e Pineto, Luciano Monticelli e l’Assessore al Turismo di Roseto, Maristella Urbini, che hanno risposto in merito alle domande concernenti la paventata introduzione della tassa di soggiorno e la programmazione turistica dei loro comprensori.

Più volte è stato affermato, da parte dei comuni favorevoli alla sua introduzione, che essa dovrebbe servire a valorizzare e rilanciare il turismo del territorio. In che modo una nuova tassa, in questo periodo difficilissimo di congiuntura economica, tra recessione e disoccupazione ai massimi storici, porterebbe tali benefici?

MASTROMAURO: che i Comuni, a causa dei tagli dei trasferimenti da Regione e Stato, purtroppo sempre più consistenti, siano pressoché impossibilitati a mettere in atto azioni in favore del turismo, è un dato di fatto. Per tale motivo, l’imposta di soggiorno sarebbe un buon viatico per disporre di risorse da destinare ad iniziative volte al miglioramento dell’offerta turistica. Ad esempio, il gettito potrebbe essere utilizzato per organizzare manifestazioni che favoriscano la destagionalizzazione o per migliorare i servizi di informazione turistica. Però, in un momento di fortissima recessione, questa esigenza contrasta con le difficoltà economiche delle famiglie, il vero target turistico delle sette sorelle della costa teramana, sempre più alle prese con ristrettezze di budget da spendere in vacanze.

MONTICELLI: questo Comune, come del resto tutti gli altri, sta attraversando grosse difficoltà e l’introduzione di questa tassa potrebbe darci dell’ossigeno per mantenere servizi comunali inerenti il turismo e le manifestazioni su livelli accettabili. Noi vogliano adeguarci agli altri comuni costieri della provincia, quindi se non troviamo una strada unanime per la Tassa di Soggiorno faremo sicuramente un passo indietro.

Il nostro territorio vive essenzialmente di turismo, ma è anche vero, come detto, che i bilanci dei comuni languono ultimamente. Tassare qualcosa che in teoria ancora funziona, per rimpinguare i vari deficit, nel lungo periodo rischia di non pagare più. Siete d’accordo?

MASTROMAURO: l’imposta di soggiorno è, per definizione, una misura inospitale dal momento che colpisce il turista costretto a pagare una tassa semplicemente per aver scelto di trascorrere le sue vacanze nel nostro territorio. Non dovremmo mai finire di ringraziarlo per aver scelto le nostre destinazioni, portando denaro fresco, e invece lo costringiamo a contribuire al mantenimento dei servizi che, al contrario, dovrebbero essere dovuti. A pensarci bene si tratta di un paradosso che rischia di far passare un pericoloso messaggio negativo di inospitalità.

MONTICELLI: Questa teoria è tutta da verificare, ma, ripeto, se non troverò un consenso unanime con gli altri comuni della costa per l’applicazione della tassa faremo un passo indietro.

Si parlava, non molto tempo fa, di un’aggregazione dei vari centri costieri e della prima collina teramana, allo scopo di creare un unico grande punto di riferimento per lo sviluppo del nostro turismo sia nazionale che internazionale, dando la concreta possibilità ad un potenziale sviluppo ambientale ed economico del territorio. Un esempio per tutti: la Versilia. Poi? Cos’ è successo?

MASTROMAURO: Se si riferisce, come penso, al progetto Costa Blu per lo sviluppo e la promozione turistica della costa teramana, che raggruppa i sette Comuni costieri, devo esprimere tutta la mia insoddisfazione nei confronti dell’Amministrazione Provinciale di Teramo. Ricordo come, all’inizio del 2010, la mia Giunta dispose la cessione alla Provincia del logo Costa Blu e subito dopo ci fu l’adesione al progetto di tutti e sette i Comuni affinché si riempisse quella teca con i giusti contenuti ragionando, finalmente, in termini di area vasta. Purtroppo la cabina di regia della Provincia, nonostante la validità della idea, non ha funzionato se è vero, come è vero, che dopo un paio di conferenze stampa organizzate dall’Assessore Vannucci,  tutto è caduto nel dimenticatoio e non si è più parlato né di contenuti, né di risorse. Considerata l’importanza del turismo della nostra Provincia, che vanta più del 60% delle presenze dell’intera Regione, si comprende come quel progetto sia strategicamente importante e debba essere ripreso al più presto.

MONTICELLI: per quanto riguarda la mia zona, il progetto attuale è quello di aggregare i servizi dei comuni di Atri, Pineto e Silvi. Dopo le imminenti elezioni amministrative che si terranno della Città di Atri, speriamo di riavviare un dialogo costruttivo. L’auspicio è che, presto, il discorso possa essere portato a compimento.

URBINI: abbiamo costituito al DMC, il consorzio per lo sviluppo del Turismo denominato  “Riviera dei borghi di Acquaviva” mettendo insieme un capitale di oltre centomila euro corrisposto da imprese turistiche e ricettive di ben 16 Comuni dislocati principalmente lungo la SS 150 – e  oltre, verso Valfino. La conferenza stampa verrà fatta dopo il 28 marzo.

Abbiamo perciò messo in sinergia anche i relativi territori aggregando ben 16 Comuni e facendo firmare loro un protocollo di intesa. Adesso dobbiamo cominciare a lavorare per un calendario manifestazione dell’intera  DMC. Io e l’assessore al Turismo di Atri ci attiveremo per costituire/formalizzare  l’unione dei comuni. Aggregare costa tanta fatica, ma si può fare!

L’introduzione di una nuova tassa, è sempre una sconfitta per chi governa? Oppure si dovrebbe cercare, ad esempio, di razionalizzare le spese cercando strade alternative e di certo più difficili. Qual è il punto di equilibrio oggi per chi amministra un comune come il vostro?

MASTROMAURO: non c’è dubbio come la soluzione ai problemi non possa essere l’introduzione di nuove tasse o l’aumento di quelle già esistenti. In un paese che vive una situazione normale, la strada da percorrere passa attraverso la razionalizzazione e la qualificazione della spesa, ciò che stiamo cercando di portare avanti nel nostro Comune non senza difficoltà. Questo, però, contrasta con la straordinarietà della situazione italiana, con i continui tagli ai trasferimenti delle risorse verso i Comuni, l’introduzione di nuove tasse come l’IMU e la TARES, che costringe gli Enti Locali a navigare a vista e, quindi, non permette di avere una visione strategica del futuro.

MONTICELLI: l’introduzione di una nuova tassa è sempre l’ultima ratio. Misure di razionalizzazione della spesa sono ormai assolutamente necessarie per una rigorosa applicazione dei criteri di economicità, efficienza ed efficacia

La città di Roma ha già  applicato 5 euro a persona al giorno come tassa di soggiorno. Pensate che il tipo di turista attribuibile alle nostre città possa sostenere un simile costo, o anche inferiore?

MASTROMAURO: assolutamente no. Dobbiamo mantenere i piedi ben saldi a terra evitando paragoni improponibili. Roma, come Firenze, Venezia, le Dolomiti o la Costa Smeralda, tanto per fare degli esempi, sono luoghi unici nel loro genere e possono permettersi di applicare l’imposta di soggiorno nella fascia più alta anche se, da quanto si legge, non sono solo rose e fiori. Le nostre località, al contrario, devono fronteggiare una concorrenza molto ampia e agguerrita. Senza andare troppo lontano, basta considerare quanto accaduto la scorsa estate a San Benedetto del Tronto e a Grottammare ove gli incassi derivanti dall’imposta di soggiorno, al primo anno di applicazione, sono stati quasi la metà rispetto a quelli previsti e le presenze alberghiere sono diminuite in modo considerevole.

MONTICELLI: sinceramente per le nostre realtà cinque euro mi sembrano eccessivi.

Come si diventa comuni virtuosi ai giorni nostri? E’ possibile?

MASTROMAURO: un Comune virtuoso, da un lato, deve avere una visione strategica in grado di individuare le priorità e che sia aperta all’innovazione nei contenuti e nel metodo e, dall’altro, deve utilizzare le risorse in modo ottimale riuscendo a realizzare gli obiettivi definiti dalle priorità. È possibile riuscirci anche se non è facile soprattutto perché la classe politica, e faccio un discorso di carattere generale, spesso non è adeguata alla complessità delle sfide dell’era moderna.

MONTICELLI: si diventa Comuni virtuosi quando si raggiungono obiettivi concreti ispirati alla sostenibilità ambientale, alla partecipazione dei cittadini ed al cambiamento dal basso. Essere un comune virtuoso significa stimolare l’adozione di nuovi stili di vita dei cittadini, promuovere lo sviluppo dell’intero territorio, migliorare la qualità dei servizi erogati impegnando al massimo tutte le risorse finanziarie possibili e disponibili. Significa, altresì, massima trasparenza per far sì che il Cittadino informato possa partecipare alla gestione della “Cosa Pubblica” e del “Bene Comune” in modo attivo e propositivo. Ritengo sia un obiettivo possibile, noi a Pineto ci stiamo lavorando da tempo e qualche risultato lo abbiamo ottenuto, soprattutto in tema ambientale.

Un ultima domanda. Vediamo se riusciamo a strapparvi una promessa: farete tutto ciò è  nelle vostre attuali possibilità, considerato anche il precario periodo socio-economico, per evitare questo nuovo balzello che di certo aumenterebbe ancor di più il divario percepito, tra la politica e la gente?

MASTROMAURO: credo di aver espresso in modo chiaro la mia posizione relativamente all’imposta di soggiorno. Non la condivido anche se capisco che potrebbe avere persino dei risvolti positivi. Ma il drammatico momento economico attuale non mi sembra giusto per sfruttare i vantaggi derivanti dalla disponibilità di risorse da destinare al settore turistico.

MONTICELLI: in un momento in cui tutto quello che riconduce al sistema lavoro soffre e non si riesce a realizzare, in maniera precisa, una speranza di possibilità di progetto di vita, è evidente che il cittadino ha bisogno esclusivamente di risposte tangibili, ossia di trasparenza e di razionalizzazione della spesa. Cercheremo di evitare questo nuovo balzello

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