Nereto. La Corte d’Appello de l’Aquila ha emanato un provvedimento di spostamento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Nereto accorpandolo a quello di Teramo, in applicazione del personale dal 10 aprile 2013.
Il tutto, come si fa notare, in discordanza alle direttive ministeriali che avevano dato la possibilità ai comuni del circondario interessati di conservare in loco l’ufficio. Tale decisione adottata su sollecitazione del Presidente del Tribunale di Teramo che, in controtendenza con gli altri nazionali, ha deciso di anticipare l’accorpamento di un ufficio che vanta una mole di lavoro davvero rilevante: 1450 procedimenti tra civili e penali che andranno spostati a Teramo con importanti disagi per l’utenza , per la classe forense e per il personale. Infatti l’ufficio di Nereto consta di tre unità in comando provenienti dai Comuni di Ancarano e Corropoli, e di una sola dipendente ministeriale. Per le tre unità i Comuni già provvedono all’erogazione degli emolumenti, sebbene poi rimborsati dal Ministero. Pertanto la decisione di anticipare l’accorpamento, in contraddizione alle direttive ministeriali creerà un ulteriore depauperamento d’immagine per la vallata vibratiana oltre che economico se si pensa che il Giudice di Pace di Nereto tiene quattro udienze settimanali con un rilevante numero di utenti che rimpinguano inevitabilmente anche le casse delle attività commerciali di Nereto attraverso occasionali consumi. Pertanto la classe politica locale dovrebbe considerare questo importantissimo aspetto specialmente in considerazione del momento che stiamo vivendo. “A maggior ragione anche la classe politica regionale che deve prestare particolare attenzione a questi avvenimenti” si legge in una lettera di chi opera nell’ufficio giudiziario, “ che hanno il solo scopo di creare ulteriori disagi a discapito dello snellimento delle procedure giudiziarie ( tutti i procedimenti già incardinati con le date fissate dovranno essere rinnovati con comunicazioni e notifiche delle nuove date e luogo, e con conseguente ulteriore spesa di denaro pubblico e allora il risparmio tanto agognato dov’è). Ma vi è di più: la precipitosa scelta di accorpare l’ufficio del Giudice di pace di Nereto a Teramo, presa in totale disaccordo con le direttive ministeriali , avrebbe potuto trovare soluzioni alternative nel senso che si potevano e dovevano percorrere altre strade rispettare la data del 28 aprile 2013 per dare la possibilità ai Comuni di effettuare la domanda con la quale chiedere di evitare la soppressione dell’ufficio giudiziario dichiarandosi disposto a sostenerne i costi; aspettare comunque la data del 13 settembre 2013 prevista dal decreto legislativo come termine per la revisioni delle circoscrizioni giudiziarie; usufruire dell’ulteriore termine concesso per l’eventuale accorpamento degli uffici giudiziari da concludersi entro il 2018; dare la possibilità all’ente locale di accollarsi la gestione dell’ufficio per un ulteriore anno salvo poi riconsegnare l’ufficio giudiziario al ministero per l’eventuale soppressione. Ci auguriamo che i nostri politici si mobilitino per evitare questa ulteriore manovra che condanna la nostra vallata vibratiana ad un ulteriore decadimento istituzionale, d’immagine ed economico”.