Detenuti ricoverati in ospedale: il Sappe solleva il caso di Teramo

carcere_genericoTeramo. Emergenza nel reparto detenuti dell’ospedale civile di Teramo. A segnalare l’anomalia, in una nota, è il segretario provinciale del Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria, che in una nota inviata alle autorità ricorda il problema che si è manifestato in queste ultime ore e chiede un intervento risolutivo della questione.

“Nonostante il sovraffollamento di detenuti e la cronica carenza di personale riconosciuta da tempo”, scrive in una nota il segretario Giuseppe Pallini, ”  il Prap Pescara,continua ad assegnare all’istituto teramano detenuti con gravi patologie sanitarie per il solo fatto che nella regione è l’unico penitenziario con la presenza di un medico di guardia nell’arco delle 24 ore. Oggi, nonostante il ricovero in atto di due detenuti nel reparto  dell’ospedale, con capienza massima prevista di due posti letto, se n’aggiunto un terzo, quest’ultimo, affetto da gravi patologie sanitarie, che aveva fatto ingresso in istituto ,proveniente dal carcere di Vasto solo il giorno precedente.Il detenuto in questione, per evitare che fosse inviato in altro ospedale della provincia, a circa 30 km dall’istituto,per carenza di posti letto in corsia e per il fatto che la patologia di cui affetto sconsigliava la sistemazione nel reparto,e per evitare inconvenienti ancora maggiori sotto il profilo delle risorse umane, è stato appoggiato all’interno di una stanza del Reparto detentivo dell’ospedale in uso al personale,priva di inferriate alla porta d’ingresso e della finestra.Il personale impiegato, oltre ad essere stato privato dell’uso del bagno si trova ad operare senza alcuna sicurezza.E’ evidente che quanto sta accadendo,oltre la sicurezza del servizio, va a calpestare  qualsiasi elemento di dignità professionale, ma colpisce anche il lato umano di tutto il Personale che apprendendo tali notizie si ritrova ancor più scoraggiato ed abbandonato a se stesso, demotivato, con il rischio che si venga a creare un disagio psicologico che potrebbe ripercuotersi oltre che individualmente, anche in un contesto familiare ed affettivo.Si chiede un intervento serio e deciso, a tutti i livelli, affinché si ponga fine al verificarsi di simili inconvenienti e perché, l’istituto teramano non diventi la discarica di essere umani  del Provveditorato”.

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