Lo ha precisato Linea Retta precisando che il non sindaco “non vuole perché, con gli attuali rappresentanti del PD e con il contributo di Articolo 1-LeU, potrà continuare a fare quello che gradisce, soprattutto nei campi politicamente ed economicamente opportuni (leggasi: edilizia a zero consumo di territorio; supermercati, giusto giusto per uccidere il piccolo commercio, etc.). Non può perché è ormai passato il tempo delle possibili dimissioni; non comprendiamo il comportamento del Sindaco, ‘Non mi dimetto, mi dimetto, mi candido, vengo eletto ed attendo lo scontro con la Commissione elettorale della Camera dei Deputati’. Ma sta prendendo in giro se stesso o i giuliesi? Il gruppo consiliare PD (con a capo il suo segretario) più che complice è artefice del degrado e dell’agonia di Giulianova”.
Il consiglio per Gabriele Filipponi “di non andare più famiglia per famiglia a chiedere voti a Colleranesco, dopo aver contribuito a far chiudere la scuola elementare, dopo aver ‘falsamente’ promesso di renderla agibile entro l’8 gennaio 2018 e, soprattutto, dopo aver colpevolmente e per anni posto in pericolo la sorte di giovani vite, ospitate in un immobile del quale, nell’anno 2013, Linea Retta (inascoltata) ne denunciava l’assoluta inagibilità strutturale. Gabriele Filipponi, Federica Vasanella ed Adalberta Chiodi dicano ai giuliesi quando inizierà il ‘piano asfalti’, da loro tanto decantato nel giugno 2014, in campagna elettorale. Si giustifichino per l’attuale impraticabilità di tante vie. Pongano un furtivo sguardo a Giulianova Alta, al Corso Garibaldi, alla Via Cerulli, alla Via Bindi che costeggia il Bar Marcozzi e l’Ufficio tecnico (proprio l’Ufficio tecnico), cordone ombelicale con il lido, non percorribile da oltre un mese e mezzo. Con la sofferenza di quelle poche attività commerciali del Paese che coraggiosamente ancora resistono”.
Linea Retta pone alcune domande ai rappresentanti del PD: “Provano vergogna per la loro inerzia? Cosa pensano di proporre nell’immediatezza per consentire il ripristino del transito su Via Bindi? Come intendono interessarne la Giunta comunale? Dicano, anche, come intendono risolvere il problema della piscina comunale, con abbonamenti mattutini pagati da tempo, pagati anche per attività connesse alla riabilitazione fisica. Una pubblica amministrazione che, per la soluzione di problemi più che prevedibili, spera di potersi avvalere dell’aiuto di privati ha, per ciò stesso, dichiarato il suo irreversibile fallimento. Dicano, pure, quando potrà essere nuovamente frequentata la biblioteca comunale, ristrutturata alcuni anni fa e da tempo non più agibile per infiltrazioni di pioggia. Nel frattempo, loro cosa hanno fatto? Che impegno hanno profuso? L’elenco delle magnificenze della Giunta comunale e del primo partito che la sorregge potrebbe essere copioso e noioso, ma un’ultima indignazione non può essere taciuta: il regolamento dei Dehors, incentivo e volano del piccolo commercio gastronomico e non. In quale cassetto è nascosto? E chi l’ha nascosto? Perché di qualche struttura è stata ordinata la demolizione e di altre no? Ancora figli e figliastri?”
Appelli inviati ai responsabili del PD: “Non escano in piazza solo al momento delle elezioni, promettendo la luna e gli irraggiungibili posti di lavoro”.