Il diritto alla salute? Non è garantito nei comuni della montagna teramana

guardie_medicheTeramo. Uno scippo. Come definire diversamente il provvedimento adottato il 7 gennaio scorso dalla Asl di Teramo, che taglia il servizio delle guardie mediche nei comuni montani della provincia teramana, dopo il ridimensionamento del 118 già disposto meno di un anno fa.

A denunciarlo è Mauro Sacco, nella duplice veste di consigliere provinciale e medico di base.

“É facile riempirsi la bocca del quasi rientro del debito della sanità da parte di Chiodi e dell’ ex (si fa per dire) assessore alla Sanità Venturoni, se poi tutto questo si riverbera ineluttabilmente sulla pelle dei poveri cittadini delle zone montane” commenta. E cita un esempio su tutti. “Se malauguratamente un cittadino dovesse essere colpito da un edema polmonare e per avere un soccorso medico deve attendere oltre 45 minuti (tempo necessario per coprire la distanza tra il Pilone di Castel Castagna e Casale S. Nicola della neo accorpata sede di Isola del Gran Sasso, o tra Montorio e Ortolano della neo accorpata sede di Montorio), credo che le probabilità di salvare la propria pelle siano uguali allo zero. Chi si assumerà la responsabilità di tutto questo? Questo assurdo provvedimento sarà combattuto energicamente da queste comunità: ho sentito già diversi Sindaci ed Amministratori dei territori interessati e, sia chiaro, se la Regione non desisterà da questo suo intendimento, adotteremo tutte le misure ed iniziative di contrasto al fine di riportare a questi cittadini il sacrosanto diritto alla salute che questa Giunta Regionale vuole proditoriamente togliere”.

 

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