Alba Adriatica. Un’opera strategica, finalizzata a garantire la sicurezza di una zona del territorio, funestata dall’alluvione del 2007, che rientra in uno studio di fattibilità più ampio, che prevede ulteriori interventi in altre zone della cittadina, compatibilmente con le risorse finanziarie.
E’ questa la funzione principale della maxi-condotta di raccolta delle acque bianche, di via Vittorio Veneto ad Alba Adriatica, opera che ha preso il via proprio in questi giorni. Le caratteristiche progettuali dell’intervento sono state illustrate nel corso di un’assemblea pubbblica, alla presenza del sindaco Franchino Giovannelli, del funzionario regionale Pierluigi Caputi (che ha vestito i panni del commissario delegato per l’alluvione del 2007) e di due professionisti: Denis Cerlini, che ha materialmente progettato l’opera e Alberto Galli, che ha redatto lo studio di fattibilità. Il sindaco Franchino Giovannelli ha parlato di intervento importante, teso a migliorare la sicurezza del territorio e della cittadinanza. “ Queste esigenze hanno la prorità su tutte le altre” ha spiegato il sindaco, “ avremmo potuto programmare il lungomare o un’altra opera visibile, ma su questo tema non ci possono essere tentennamenti. La risoluzione di alcuni problemi deve avere una corsia preferenziale e la progettazione e la realizzazione dell’opera appare un elemento decisamente significativo. Come d’altro canto alcuni disagi avvertiti dai singoli, vanno sopportati nell’ottica del bene comune”. Da un punto di vista tecnico, l’intervento prevede la possibilità di canalizzare le acque della zona di Basciani verso il Vibrata, con una condotta che parte da via del Biancospino. L’opera rappresenta il primo lotto, che poi sarà ulteriormente completata con un prolungamento da sud. Nel corso dell’assemblea, i tecnici hanno chiarito anche alcuni aspetti legati ai rischi, paventati da alcuni residenti, del fatto che portare l’acque verso il Vibrata possa, in qualche maniera, accrescere il rischio di esondazioni. “ Il rischio idraulico non esiste”, ha sottolineato Denis Cerlini, “ anche perchè quell’acqua nel fiume ci arriverebbe comunque e la portata è decisamente minima”. I lavori, che hanno preso il via in queste settimane, dovrebbero concludersi per Pasqua.