Colonnella. Alle accuse del consigliere provinciale, Riccardo Mercante, che accostava il sindaco di Colonnella al “trio pro-inceneritore”, sul percorso legato alla centrale a biomasse, Pollastrelli replica con una nota utile per puntualizzare alcuni concetti.
Precisazioni che si innestano su quella che è la posizione dell’amministrazione civica sul progetto della centrale di Vallecupa. “Né il sottoscritto, né l’amministrazione comunale che rappresento”, scrive Pollastrelli, “ ha fatto mai parte del “trio della filiera pro-inceneritore”, come sostiene Mercante.Come tutti sanno, il Comune di Colonnella ha subito da parte della Regione Abruzzo il rilascio di un Provvedimento Unico Regionale a favore della Sagitta Immobiliare. A seguito di ciò il Sindaco in data 22 Agosto 2012 emetteva comunicazione di sospensione di qualsiasi atto di competenza, impugnato al TAR Abruzzo dalla Sagitta e dallo stesso Tar annullato, nel quale si richiedevano all’Ente 48 milioni di euro di risarcimento.Il Comune di Colonnella ha presentato ricorso al Tar per l’annullamento del Provvedimento Unico Regionale, indicando giusti e fondati motivi per i quali si richiede l’annullamento.Il Consigliere Mercante ignora fatti e situazioni, per i quali, prima di entrarne nel merito, farebbe bene ad assumere informazioni più precise”.
L’intervento di Francesco Marconi (assessore provinciale all’ambiente).“Sul progetto dell’impianto a biomasse di Colonnella si continuano a fare strumentalizzazioni e speculazioni politiche, gettando fumo negli occhi dei cittadini. Innanzitutto voglio ricordare che lo sviluppo delle energie pulite, che vanno dal fotovoltaico, dall’eolico, all’idroelettrico, alla geotermia, alle biomasse, è espressamente previsto dal Piano energetico nazionale ed è pienamente in linea con le politiche europee in materia e con il Libro Bianco per la valorizzazione della fonti rinnovabili. Tutto questo in coerenza con le azioni che stiamo sviluppando a livello provinciale nell’ambito del Patto dei Sindaci. Un recente studio di Renovo, azienda del gruppo Fingest che opera nel campo delle rinnovabili in collaborazione con Legambiente e Cgm (nel quale convergono 80 consorzi territoriali e mille cooperative sociali) evidenzia, tra l’altro, la grande opportunità che si profila per le regioni dell’Italia centrale, dalla Toscana all’Abruzzo, dall’uso delle biomasse con la possibilità di ottenere, attraverso la realizzazione di piccole centrali alimentate attraverso combustibile, proveniente esclusivamente dalla filiera corta, uno sbocco sicuro per i sottoprodotti agricoli – che ad oggi sono soprattutto costo -, manutenzione dei boschi e, soprattutto, la creazione di oltre 24mila posti di lavoro, che contrasterebbero in maniera significativa il problema dello spopolamento delle aree interne.
Questo vuol dire vedere l’ambiente come risorsa da valorizzare: sono oggettivamente insostenibili le ragioni del “partito del NO”, che partendo da posizioni precostituite osteggia ogni progetto di sviluppo del territorio.
Tra l’altro il consigliere provinciale indipendente, Riccardo Mercante, sta alimentando una grande confusione. Il parallelo tra l’impianto a biomasse di Colonnella e il pirogassificatore della Val d’Aosta è del tutto fuori luogo, in quanto nel secondo caso si parla di un impianto che utilizza i rifiuti; mentre il progetto di Colonnella riguarda esclusivamente cippato di legna. Ancora una volta si ripropone lo “strabismo” politico di chi esprime in Abruzzo ferma condanna agli impianti di valorizzazione energetica da rifiuti, mentre sostiene la loro realizzazione in altri territori, plaudendo alle innovative soluzioni tecnologiche, come avviene nelle vicine Marche, in provincia di Torino o ad Empoli.
In merito ai quesiti già avanzati dal comitato Aria Nostra, che avranno sotto il profilo tecnico risposta dall’Arta, sicuramente, né può essere altrimenti, le attività dell’impianto proposto a Colonnella dovranno essere in linea con i rigorosi parametri previsti in materia di emissioni in atmosfera dalle vigenti normative, come del resto avviene per qualsiasi attività produttiva che genera scarichi in atmosfera.Per quanto concerne, infine, ogni riferimento al sottoscritto, tengo a ribadire, come ho già documentato, che non detengo alcuna quota di partecipazione nella società promotrice del progetto”.