Prati di Tivo, fumata nera per la gestione degli impianti. Le ‘minacce’ dei sindacati e la ‘cordata’ made in Pietracamela

Prati-di-tivoFumata nera per la Gran Sasso Teramana. È andata deserta, infatti, per la seconda volta, l’asta per la gestione degli impianti di risalita ai Prati di Tivo. E la stagione sciistica sulle montagne nostrane resta a rischio.

Nel frattempo, proprio da Pietracamela, arriva la proposta lanciata dalle amministrazioni separate di Intermesoli e Pietracamela e dagli operatori turistici, capeggiati dal sindaco Antonio Di Giustino, i quali mettono a disposizione circa 50mila euro per salvare il turismo locale. Ma, una volta fatto questo, patti chiari e amicizia lunga: “al resto devono pensarci gli enti preposto, Provincia e Camera di Commercio in primis”.

“La situazione” commenta Di Giustino “è di grande emergenza ed è giunto il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità”.

In ballo non c’è solo la stagione sciistica, ma un qualcosa come 150 lavoratori che rischiano di rimanere in mezzo ad una strada. Argomento sul quale la Filt Cgil non è disposta a trattare. “Siamo pronti ad occupare gli impianti dei Prati di Tivo o il palazzo della Provincia” annuncia il segretario provinciale della sigla sindacale, Aurelio Di Eugenio.

E, se da una parte, sindacati e territorio sono pronti alle barricate, dall’altra parte c’è chi assicura di non stare con le mani in mano e di “lavorare giorno e notte pur di salvare questa stagione a rischio”.

“Prendo atto della disponibilità del sindaco e degli operatori” commenta il presidente della Gran Sasso Teramana Mauro Bacchion “ma di scritto non c’è nulla ed è chiaro che non possono portare in Consiglio di Amministrazione una telefonata. A questo punto, contiamo di partire con i lavori di manutenzione urgenti”. Ma chi li pagherà, verrebbe da chiedersi? “Dobbiamo trovare un accordo con la Siget” risponde. E sulla chiamata in causa di Provincia e Camera di Camera di Commercio, Bacchion replica: “il pubblico ha già investito 20 milioni di euro per le infrastrutture, ora è giunto il momento che la gestione passi nelle mani del territorio”.

 

Marina Serra

 

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