L’assemblea dei sindaci della provincia di Teramo ha approvato oggi il bilancio di previsione 2017.
Sulla questione dei tempi, quindi, è tornato a puntualizzare il presidente Renzo Di Sabatino fornendo una seria di informazioni: “Le Province hanno seguito un iter concordato all’interno dell’UPI. C’è stata una lunga trattativa con il Governo perchè lo schema iniziale della legge finanziaria avrebbe mandato in default la maggioranza delle amministrazioni provinciali. Anche in seguito alle reiterate indicazioni della Corte dei Conti il taglio di risorse inizialmente previsto si è dimezzato; il decreto è stato pubblicato il 2 ottobre, nel nostro caso siamo passati da 15 a 6 milioni di tagli. Non è comunque quello che ci spetta e nonostante questo 32 Province, compresa una abruzzese e la Provincia di Ascoli che come noi sta facendo i conti con i danni e le procedure del terremoto, sono in dissesto; 22 di queste sono nelle regioni del nord. E’ chiaro che quello che approviamo è un bilancio consuntivo ma questa è la conseguenza di circostanze che non sono imputabili all’attività dei singoli enti ma ad una situazione generale, più volte rappresentata, che riguarda le Province italiane”.
Hanno quindi ribadito il loro voto contrario Federico Agostinelli e Severino Serrani, consiglieri provinciali oggi in rappresentanza dei Comuni di Campli e Penna Sant’Andrea. Agostinelli invitando il Presidente: “ad avere una posizione più netta nei confronti della Regione verso la quale questo territorio deve riscuotere molti crediti” mentre per Serrani: “buona parte delle opere come le piste ciclabili non si realizzeranno mentre i finanziamenti destinati alle scuole sono stati spesi in ritardo” Nota particolarmente critica, secondo Serrani, i fondi per la manutenzione delle strade. Sullo stato delle strade provinciali e sull’esiguità dei fondi ad essa destinati hanno insistito anche il Sindaco di Atri e di Castel Castagna. Il sindaco del capoluogo, Maurizio Brucchi, ha ricordato: “che sono pochi gli enti locali che sono riusciti a rispettare le scadenze e la Provincia, con la quale condividiamo la difficoltà di operare in un regime particolare, quella della gestione post terremoto, alle prese con difficoltà finanziarie e ordinanze che rendono molto complicata la gestione amministrativa”. Brucchi, quindi, ha invitato la Provincia a guardare con maggiore attenzione al capoluogo” Non è possibile che il capoluogo non esprima un consigliere con delle deleghe”.
Fra gli altri interventi quelli del sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, dell’assessore Gabriele Marcellini di Civitella del Tronto, dell’assessore Gabriele Martella di Pineto che hanno sottolineato gli aspetti positivi dell’attività della Provincia e i risultati ottenuti in: “condizioni straordinarie e difficili e in un anno segnato da calamità naturali che hanno colpito tutto il territorio”.
“Questo bilancio, al netto dei vincoli e dei tempi imposti dalle circostanze – ha chiosato Di Sabatino – a mio avviso segna un risultato straordinario, raggiunto con la metà del personale al quale va il mio riconoscimento. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di avere certezze in merito al finanziamento delle manutenzioni ordinarie e straordinarie delle provinciali; sabbiamo riaperto il tavolo con l’Anas dopo esserne stati esclusi e ora si riprende la 553; abbiamo chiesto 35 milioni, ne arriveranno, stando a quanto è stato annunciato dalla Regione, almeno 15 ma è chiaro che se non si sciolgono in Parlamento le contraddizioni aperte dal risultato referendario sarà sempre una coperta corta. Questo nuovo centralismo non sta funzionando”.