Pineto, M5S denuncia ‘l’inutile risposta’ della Traini all’interrogazione sui rifiuti

Pineto. “L’Assessore Laura Traini, in risposta ad una interrogazione di Consiglio comunale sulla gestione dei rifiuti, ha dato massimo sfoggio della sua incompetenza ed inutilità”.

Lo ho dichiarato il Movimento 5 Stelle Pineto in seguito al consiglio comunale di lunedì scorso, dove l’assessore “nel replicare all’interrogazione, non ha risposto con le sue parole, ma ha letto una relazione che sembrava scritta da chi ha volontà di mantenere nello stato attuale la gestione dei rifiuti a Pineto. Le farneticazioni sono state talmente tante ed evidenti, al punto che ha sconfessato il suo stesso operato. Ma andiamo per ordine. L’assessore ha esordito dicendo che dal 2015, il costo per il servizio dei rifiuti è rimasto inalterato, dimenticando di dire che nel 2015, vi è stato un aumento del 25%, cosa assurda, considerato che con la differenziata, i costi sarebbero dovuti diminuire. Ha anche avuto il coraggio di affermare che è falso ritenere alta la tassa sui rifiuti per i cittadini di Pineto. Inoltre ha citato l’esistenza di Comuni virtuosi ed ha sottolineato la cosa dicendo testualmente: ‘del virtuosismo altrui non bisogna farne la parola d’ordineì.Poi ha aggiunto che il compostaggio domestico non è attuabile, perché impossibile da controllare e che sarà possibile solo quando nelle aree agricole arriverà la differenziata, come se il compostaggio fosse possibile solo nelle aree agricole. Infine ha detto che l’utilizzo di eco-compattatori per la plastica non può rientrare nei progetti di un Comune e quindi non è attuabile”.

Dichiarazioni che hanno lasciato basiti gli attivisti pinetesi: “basta infatti ricordare che l’Amministrazione comunale ha approvato, all’unanimità, due mozioni di Consiglio comunale, proprio per l’applicazione del compostaggio domestico e per l’installazione di eco-compattatori per la plastica”.

“Si rimane senza parole nell’assistere ad un assessore che legge una relazione, palesemente scritta da altri, portati a difendere l’indifendibile, senza nessuna coscienza critica e senza nessuna capacità di rendersi conto, che le parole affermate sono in netto contrasto con le decisioni assunte da lei e dalla sua maggioranza”, conclude.

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