Pineto, l’opposizione incalza: ‘Il sindaco teme il confronto con la minoranza’

pinetoPineto. “Ci troviamo di fronte ad un’amministrazione comunale alla deriva, dove ognuno dei suoi componenti è preoccupato solo a ricollocarsi in vista del prossimo turno elettorale”.

È questa l’opinione dei consiglieri comunali di minoranza che hanno presentato la mozione di sfiducia al sindaco di Pineto Luciano Monticelli relativamente alle problematiche connesse ai mancati lavori di messa in sicurezza del territorio di Pineto. Stando a quanto riferito in una nota dell’opposizione, la mozione avrebbe “suscitato preoccupazione nel primo cittadino il quale, consapevole delle proprie responsabilità circa l’ennesima alluvione sul territorio pinetese, ha pensato bene di dribblare la discussione della mozione in Consiglio comunale. Infatti, l’amministrazione comunale non ha assolutamente tenuto in considerazione la possibilità di far partecipare al prossimo consiglio Comunale tutti i consiglieri di minoranza, portando sul tavolo esclusivamente gli impegni degli amministratori, negando sic et simpliciter la richiesta, avanzata dalla minoranza di convocare il consiglio comunale anziché il 19 il 20 ottobre”.

A riprova di quanto sostenuto, i consiglieri portano a esempio il comportamento di Monticelli che “ha messo subito le mani in avanti attribuendo la colpa ai contadini o meglio agli attuali imprenditori agricoli che non si sarebbero preoccupati di creare dei canali di scolo lungo i terreni lavorati. Certo che detta così potrebbe risultare anche una teoria convincente!!! Ma il problema che il nostro caro sindaco si è dimenticato è che, in tempo passato, i contadini creavano i canali di scolo lungo i pendii delle colline potendo gli stessi contare sull’efficienza dei canali comunali, cosa, ad oggi, del tutto improponibile, poichè quei pochi rimasti sono completamente interrati!!! L’amministrazione Monticelli è arrivata ad un atteggiamento di arroganza e presunzione tale da accusare i cittadini per gli eventi alluvionali e a imporre i suoi diktat alla minoranza precludendo il confronto e la concertazione. Ci troviamo di fronte ad un’amministrazione alla deriva, dove ognuno dei suoi componenti è preoccupato solo a ricollocarsi in vista del prossimo turno elettorale”.

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